La fine misteriosa di Simona: "L'hanno spinta dalla finestra"

Escluso il suicidio ma anche la violenza sessuale. Le nuove rivelazioni rendono più fitto il mistero sulla fine della calabrese che viveva a Roma

La fine misteriosa di Simona: "L'hanno spinta dalla finestra"

Simona Riso sarebbe morta dopo essere precipitata nel cortile del palazzo in cui viveva. Una nuova agghiacciante ipotesi si inserisce nel giallo della ragazza calabrese trovata agonizzante mercoledì mattina in via Urbisaglia, nel quartiere romano di San Giovanni, e deceduta tre ore dopo in ospedale. La ventottenne, che divideva un appartamento nel seminterrato della palazzina liberty con il cugino e due stranieri in Italia per l'Erasmus, potrebbe essere stata spinta dall'alto o essere caduta accidentalmente. È questo l'orientamento della procura di Roma, che indaga su quello che inizialmente era sembrato un suicidio. Ma i familiari di Simona, bruna, gracile e bellissima, sin dall'inizio avevano escluso la possibilità che si fosse lanciata volontariamente, spiegando che aveva troppa voglia di vivere, nonostante un passato di depressione e anoressia. Il sopralluogo compiuto ieri dal pm Attilio Pisani e la rilettura dell'esame autoptico, che parla di morte a seguito di fratture e lesioni, confermerebbero che la poveretta si è schiantata nel cortile dopo una caduta. Sul corpo, infatti, ci sono graffi giudicati compatibili con un impatto con gli arbusti. Ed è proprio sotto una camelia, lontana dal cancello d'uscita, che la ventottenne è stata trovata da una vicina: aveva la maglia sollevata. Resta da capire, ora, da che piano sia volata giù e cosa o chi abbia provocato il salto nel vuoto. Durante il trasporto in ambulanza Simona aveva riferito di essere stata violentata.

Ma i medici del San Giovanni, che l'hanno visitata, l'hanno escluso. Di certo la ventottenne aveva lesioni importanti a una costola e al bacino che farebbero pensare a un pestaggio. Il fratello, Nicola Riso, ne è convinto e sostiene che Simona sia stata massacrata di botte, forse da qualcuno che conosceva. Proprio per questo gli accertamenti sono circoscritti all'area in cui viveva. La ragazza, quindi, non sarebbe stata trascinata nel cortile da qualcuno. Ma qualcosa di grave deve essere accaduto tra le 4.45, ora in cui la madre l'ha chiamata dalla Calabria per svegliarla come ogni mattina, e le 7, ora in cui avrebbe dovuto prendere servizio all'Hotel Ibis. Nei video delle telecamere a circuito chiuso presenti in zona, però, non sono emersi movimenti sospetti. La tragedia, quindi, si è consumata nella palazzina. Per questo i magistrati, che procedono per omicidio volontario contro ignoti, ieri hanno ispezionato la casa della vittima e scavano tra le sue conoscenze. Al vaglio del pm Laviani e del sostituto Pisani c'è anche l'assunzione di farmaci da parte di Simona, in particolare un potente ansiolitico, ritrovato con tanto di prescrizione nell'abitazione.

Ma un quadro più completo si potrà avere solo quando saranno terminati gli esami tossicologici e quelli sulle tracce organiche trovate sulla maglietta che indossava. Intanto ieri la vittima è stata tumulata a San Calogero e il parroco del paese ha annunciato una fiaccolata per sabato.

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