Giovane sfigurato con l'acido a Roma, l'ex fidanzata indagata come mandante

La Procura ritiene che ci sia la donna dietro all'aggressione dello scorso 30 aprile quando uno sconosciuto ha versato del liquido corrosivo sul volto di un infermiere di 32 anni in attesa di un trenino. Sotto inchiesta per stalking e lesioni

Come in Pakistan, in Afghanistan o in India. La tortura dell'acido ha preso piede anche in Italia, dove sempre più spesso si sentono storie di donne sfregiate da un compagno o da un marito geloso. Nell'ultimo caso, a Roma, la vittima è un uomo. E ora la sua ex fidanzata si ritrova indagata per stalking e lesioni dalla Procura di Roma. Il pm Eugenio Albamonte ritiene che sia lei la mandante dell'agguato dello scorso 30 aprile, quando uno sconosciuto ha lanciato dell'acido sul viso di un infermiere di 32 anni fermo in attesa del trenino Roma-Lido alla fermata Tor Pignattara. Il giovane, colpito al volto e al torace, dopo l'aggressione ha anche ricevuto un sms beffardo da un'utenza non intestata alla ex compagna ma che il magistrato ritiene riconducibile a lei. In passato la donna lo aveva già infastidito più volte, lo seguiva, lo minacciava, lo pedinava, lo chiamava ad ogni ora del giorno e della notte. Una vera persecuzione, già sfociata in una denuncia per stalking che aveva convinto gli agenti del commissariato a cui l'uomo si era rivolto a chiedere al giudice un provvedimento di allontanamento della molestatrice. Purtroppo è stato inutile e ora l'infermiere rischia di rimanere sfigurato.

Con lui, al momento dell'aggressione, c'era una collega di lavoro di 31 anni che è stata pure raggiunta dall'acido ad un braccio ma se l'è cavata con una prognosi di 5 giorni. La Procura ritiene di aver raccolto le prove sufficienti per dimostrare che la mandante dell'agguato è stata la ex fidanzata e il primo passo è stato quello di iscrivere il suo nome nel registro degli indagati.

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