Guerriglieri di papà

Più duri che puri, gli attivisti di Askatasuna hanno allestito delle personalissime forche caudine per umiliare gli avversari politici

La passerella di "politici clown" ad Askatasuna
La passerella di "politici clown" ad Askatasuna
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Abbiamo sempre apprezzato la militanza politica, l'attivismo culturale e l'afflato comunitario dei centri sociali, senza distinzioni ideologiche, da Askatasuna a CasaPound. Averne di ragazzi così. Ci è sempre piaciuto anche l'estro creativo che germoglia dentro quegli spazi: liberi proprio in quanto occupati.

E infatti non ci siamo scandalizzati quando abbiamo saputo cos'è successo l'altro giorno al centro sociale Askatasuna di Torino, fiore all'occhiello della miglior borghesia progressista cittadina: tutti figli di giudici, professionisti e intellettuali di sincera fede azionista. Guerriglieri di papà.

Insomma, è successo che quando i consiglieri comunali si sono recati nei locali di Askatasuna per un normale sopralluogo, sono stati costretti a riprova che certa sinistra ha in comune col fascismo quasi tutto ad attraversare l'ingresso calpestando un tappeto con le facce di Salvini, Meloni, Tajani e i consiglieri di destra raffigurati col naso da clown. Più duri che puri, gli attivisti di Askatasuna hanno allestito delle personalissime forche caudine per umiliare gli avversari politici, nell'indifferenza della giunta Pd (a dimostrazione che la specie di politico più diffusa a sinistra non è don Rodrigo né il

cardinal Federigo; ma don Abbondio).

E per il resto, auguriamo ai simpatici centrosocialari di

Askatasuna, parola che per paradosso significa libertà, altri cento anni di occupazione abusiva. Perché il giorno in cui vi regolarizzeranno, cari ragazzi, diventerete adulti. Allora sarà la vostra disperazione.

E la nostra gioia.

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