Il guru dei diritti civili sfida i medici e sfotte Fini

RomaNon ha mai mollato, è uno di parola. Giacinto (detto Marco) Pannella, 82 anni e 32 chili in meno è al settimo giorno di sciopero totale di fame e sete e non intende smettere. Solo qualche caramella. La battaglia per ottenere l'amnistia e il diritto di voto dei detenuti va avanti con l'appoggio dei colleghi radicali, quelli sì abituati a sfiancarsi il fisico per gli ideali. In radio continua la diretta senza filtro «Io sto con Marco». In un fiume di tweet c'è qualcuno che approfitta per esagerare e insultare come ai pornotempi di «radio parolaccia». Ma tutti chiedono a Marco di riprendere almeno a bere, ormai sembra uno scheletro. «Nelle urine sono presenti elementi di sofferenza renale grave come cilindri, proteine e corpi chetonici», si legge nel bollettino medico stilato ieri dal professor Santini. «L'onorevole Pannella non ha accettato di sottoporsi alle terapie proposte. Anzi, nonostante il parere tassativamente contrario dei medici curanti, alle 17 ha lasciato la clinica Nostra Signora della Mercede». Dovrebbe bere. O iniziare almeno una terapia reidratante endovena. Ma Pannella continua a rifiutare ogni terapia e ieri, ma solo per qualche ora, ha anche lasciato la clinica. Decisione che avrebbe aumentato i rischi e ridotto i margini per un intervento medico utile. «Oltre - hanno fatto sapere i medici - a esporre anche il collegio medico a rilevanti problematiche giuridiche e deontologiche». Così alle 21 è rientrato. Sale la preoccupazione per l'imbattibile (almeno nei faccia a faccia) Giacinto. Ieri mattina è saltata la visita del ministro Severino. Ha comunque lasciato una lettera alla radicale Rita Bernardini che l'ha definita «allucinante». «Severino promette a Pannella che farà di tutto per far approvare il ddl sulle misure alternative al carcere - ha raccontato la radicale - ma il provvedimento riguarda lo 0,3% dei detenuti, 254 persone. Di che stiamo parlando?».
In generale il mondo politico si mobilita con frasi di circostanza che lui fa scontare. Su Twitter Gianfranco Fini lo invita a sospendere lo sciopero della sete? Marco lo aspetta al varco: «Presidente Fini! Dall'autore delle infami Giovanardi-Fini, Bossi-Fini, non sorprende, ma certo è desolante. Penso a un democratico come lei, e ricordo e onoro la memoria di Pino Romualdi. Comprendo la pena di coloro che ancora la seguono».

Stessa sorte per Bersani: «Ciao grazie, Ponzietto Pilato, con le carceri di Cesare contro le catacombe di Pietro e della sua Chiesa». C'è addirittura un messaggio di Vasco che rompe il silenzio su Facebook per rendere onore al merito di «chi rischia la vita per difendere un diritto civile». Solo Giacinto.

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