Quelli che sognano un Sud di accattoni. Ci sono in giro personaggi come Giuseppe Conte o il rissoso Vincenzo De Luca che amano presentarsi come paladini di una nuova questione meridionale. È una scelta politica che si gonfia e rimbalza in attesa delle elezioni europee. L'idea, legittima, è radunare il consenso di tutti quelli che si sentono orfani del reddito di cittadinanza. È una sfida a Giorgia Meloni, ma soprattutto un corpo a corpo tra i Cinque Stelle e il Pd. Fa parte delle dinamiche normali di chi cerca di strappare voti al vicino di casa.
Il fulcro è invece l'idea di Mezzogiorno che arriva da chi si dichiara meridionalista. L'impressione è che venga immaginata come una terra senza speranza, con una certa rassegnazione a lasciarsi vivere, perché tanto il lavoro è una sorta di utopia, la libera impresa è asfissiata dall'anti Stato, da quelle mafie che stanno ormai ovunque, ma qui fingono di sentirsi a casa. Il Sud non può avere altra via d'uscita. La condizione esistenziale diventa così una cattiva interpretazione del welfare. Non è un caso quindi che Conte abbia scelto come simbolo dei post grillini al Sud Pasquale Tridico. L'ex presidente dell'Inps viene considerato l'architetto del reddito di cittadinanza. Non c'è nulla di male. È interessante vedere però come lo ha interpretato.
Il reddito di cittadinanza non nasce come semplice misura assistenziale. È un progetto più ambizioso. L'assegno doveva essere solo il salvagente se tutto fosse andato storto. Formazione e ricerca di lavoro sarebbero dovute essere il perno centrale. A parole. Era quella la rivoluzione promessa. Si è tentato di mettere in piedi una rete di agenzie interinali di Stato, con la figura mitologica del «navigator» come artefice delle speranze altrui. Ben presto si è capito che i navigatori non sarebbero stati magellani ma caronti. Le famose «politiche attive» si sono inaridite dopo pochi giorni. Quello che è rimasto è appunto l'assistenzialismo, spacciato come qualcosa di temporaneo. È qui l'inganno.
Il fallimento della formazione, che Tridico fatica a riconoscere, è la maledizione gettata ancora una volta nelle braccia dei meridionali.
Il lavoro sta scomparendo dalla questione meridionale. Quasi non se ne parla. La promessa che arriva da sinistra invece è il reddito. A vita. Il cittadino meridionale condannato a sopravvivere della carità di chi governa, come un suddito, servo di tutti i poteri.
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