I grillini guastano già la festa a Zingaretti

I grillini guastano già la festa a Zingaretti

RomaCome da pronostico stravince Nicola Zingaretti che guiderà la Regione Lazio per i prossimi cinque anni. La coalizione del candidato del centrodestra Francesco Storace si ferma al 29% (contro il 41%) e manca lo storico bis. Ma la notizia è che anche il palazzo, reso celebre da Ugo Fantozzi, si riempie di grillini. Prossima tappa il fortino di Gianni Alemanno. La truppa a Cinque Stelle al comando di Davide Barillari - 20% delle preferenze - alza la cresta neanche avesse vinto e minaccia sconquassi in consiglio regionale. Non solo. Punta a invalidare il risultato elettorale. Prima del verdetto Barillari aveva denunciato al ministro Cancellieri numerosi casi di voto irregolare.
Tutto nasce da una pletora di schede che i presidenti di seggio avrebbero annullato perché gli elettori nello spazio della preferenza avrebbero scritto la parola «Grillo». E l'indicazione del nome invalida il voto. Spiega l'avvocato: «Ricorreremo in tutte le sedi per annullare il risultato. Arrivano centinaia di segnalazioni per migliaia di voti persi. Ci appelliamo alla legge 108 del 1968. Essendo Grillo parte del nome del Movimento, è evidente che la volontà dell'elettore era chiara, per noi vale come un rafforzativo».
Alle 20, lo scrutinio è ancora in alto mare ma il risultato è già chiaro con le proiezioni. Storace si arrende, prende il cellulare e chiama Zingaretti. «Ho fatto i doverosi auguri per il delicato compito che gli spetta, gliela abbiamo fatta sudare questa vittoria, abbiamo combattuto la battaglia, arginato Grillo e perso con onore». Storace annuncia di voler puntare al commissariamento della sanità e zittisce chi contesta la scelta di eleggere solo 50 consiglieri, come previsto dalla Pisana: «Spero non ci siano ricorsi sul voto, Dobbiamo essere orgogliosi di questo e spero che anche Zingaretti lo riconosca».
Sull'altra sponda Nicola Zingaretti si gode la vittoria e promette una «sanità migliore», consueto ritornello del fresco vincitore. «Devo dire grazie al mio straordinario comitato elettorale, alle forze politiche e ai partiti che hanno contribuito a costruire le condizioni affinché la nostra proposta politica intercettasse la voglia di innovazione che c'è nel Lazio. E grazie a tutti i cittadini del Lazio.

Sarò il presidente di tutti». Briciole al resto dei candidati, Giulia Bongiorno (Centro) prende il 4%, il giornalista Sandro Ruotolo (Rc) si ferma al 2%, Casapound arriva allo 0,76, Fare per fermare il declino allo 0,58.

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