I ricchi snobbano la Sardegna Meglio Corsica e Costa Azzurra

RomaGiocare a golf sulle spiagge di Cuba, avvicinare un elefante nelle foreste dell'India, fare yoga sulle vette dell'Himalaya. I ricchi scelgono mete sempre più esclusive, dimenticando il Bel Paese. I soldi dei turisti nostrani e stranieri volano altrove e si fermano a St Moritz, in Corsica, a Gstaad e in Costa Azzurra, ma snobbando la Costa Smeralda, i profumi di Capri e Amalfi e perfino il fascino di Portofino, dove molte strutture quest'anno sono semi-vuote.
I dati dell'Istituto nazionale di ricerche turistiche di Unioncamere svelano che paradossalmente sono proprio i «Re Mida» a spendere meno in Italia, preferendo l'estero. «Il turismo ricco ha deviato altrove - conferma il presidente della Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani - la crisi ha ridotto i consumi anche nelle località di grande prestigio, soffocate dalle ispezioni sui natanti». Già, un problema non indifferente, se si considera che ogni yacht che approdava sulle nostre coste lasciava un indotto pari al 10 per cento del valore della barca stessa. Invece quest'anno l'Italia resta a bocca asciutta, mentre altre coste brulicano di imbarcazioni da sogno. «I natanti italiani e stranieri approdano altrove per colpa dello “stato di polizia marittima” che regna da noi - conferma l'Osservatorio Nautico Nazionale - rispetto al giugno del 2011 l'occupazione dei posti barca in transito in Italia ha fatto registrare una flessione del 35 per cento. Il porto di Napoli, da sempre meta ambita per raggiungere Capri, si è attestato su un meno 20 per cento e in alcuni punti della Sardegna si è sfiorato il meno 40 per cento. A Cannes e Nizza, invece, non c'è posto nemmeno per un pattino. Considerevole anche la fuga di yacht dal centro-nord adriatico verso Croazia e Slovenia, che offrono contratti pluriennali e condizioni migliori».
Anche Porto Cervo e Porto Rotondo sono state ignorate dai vip, che hanno scelto le Baleari e la gettonatissima Saint Tropez, dove sono stati avvistati Elton John, Victoria Silvstedt e Lapo Elkann. E i ricconi della Cina? Arrivano a spendere 100mila dollari per un giro del mondo che però include solo una puntatina a Roma. Gli italiani facoltosi, invece, tra le città europee prediligono Stoccolma, Copenaghen e Oslo, mentre nei viaggi intercontinentali l'imperativo è «vivere al massimo».

Così scelgono il rafting sui fiumi del Kenya, il trekking nelle pianure della Patagonia e, per chi pretende il massimo, c'è il Palace of the lost city in Sudafrica, il resort dentro il cratere di un vulcano spento o l'esclusivo albergo a sette stelle, negli Emirati Arabi.

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