I signori della moda diventano designer: nasce il mobile griffato

I signori della moda diventano designer: nasce il mobile griffato

Lucia Serlenga

«Come è nobile il mobile» han sempre detto le grandi firme del made in Italy. Altri sembrano dire «Salone ricco mi ci ficco» e così da cinque anni a questa parte esiste Milano Moda Design, un calendario compilato da Camera Nazionale della Moda sugli innumerevoli eventi collaterali al Salone del Mobile e al cosiddetto Fuori Salone. Per l’edizione in corso a Milano fino al prossimo 22 aprile c’è veramente di tutto compreso il presenzialismo fine a se stesso.
Gli esperti dicono che è un vero peccato perché la santa alleanza tra moda e design può produrre cose molto interessanti su entrambi i fronti: abiti come habitat del corpo e case su misura per chi conosce bene quell’oscura materia chiamata «lifestyle». Inoltre c’è il business che serve da fondamenta a qualsiasi discorso sensato. Ecco quindi perché tra le innumerevoli proposte firmate spiccano veri e propri marchi come Fendi Casa che da vent'anni ha un importante licenziatario come Club House Italia presente al Salone con cinque mastodontici stand tra cui quello dedicato alle nuove cucine realizzate in collaborazione con Scic per «contract», ovvero non vendibili al singolo estimatore della cucina con i mobili a scomparsa e le maniglie logate, ma destinate a quei lussuosi condomini tutti firmati che stanno spuntando nei paesi in cui il denaro scorre a fiumi. «Fendi Casa ha attinto dal mondo della moda la creatività ed i materiali proposti dalle collezioni» dice Alberto Vignatelli, titolare di Club House Italia. Dello stesso segno Armani Casa, griffe creata nel 2000 presente in 45 paesi al mondo con 29 negozi monomarca.
Oltre a chiudere il fatturato 2011 con un più 10% e il primo trimestre 2012 con un più 11%, Armani Casa presenta quest'anno una collezione battezzata «L'età dell'oro» in cui fa bella mostra di sé la libreria Freud realizzata con un'esclusiva tecnica francese degli anni Venti. Interessante anche il debutto del Gruppo Cavalli nel settore con 5 licenze firmate per altrettante collezioni di mobili, carte da parati, ceramiche e accessori per la casa. Il progetto verrà svelato oggi pomeriggio con una speciale installazione a Palazzo Crespi, ma intanto l'irresistibile stilista toscano confessa al Giornale: «Sono pezzi singoli che rispecchiano il gusto della mia moda, non riesco a immaginare un'intera casa tappezzata con la mia carta animalier, ma una piccola parete mi sembra bellissima. Amo molto anche la poltrona con la pelle di vacchetta buttata sulla seta maculata. È il pezzo più spontaneo e nella moda come nel design c’è un gran bisogno di spontaneità». L'altra parola d’ordine dovrebbe essere autenticità.

Anche le collezioni casa di Blumarine, Missoni e Versace sono perfette perché anche in un divano a onda, in un cuscino o nelle romantiche rosa su piatti e lenzuola si riconosce il DNA stilistico, la cosa più autentica che ci sia.

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