Imu, ecco chi paga e chi no

Il governo conta di chiudere la partita entro agosto. Saccomanni al lavoro: spunta la stangata sui villini, ma Palazzo Chigi smentisce. Sgravi fino a 600 euro per famiglia. Il Pd pensa a una rimodulazione, il Pdl vuole l'abrogazione

Imu, ecco chi paga e chi no

Tutto è ancora da decidere. Ma spuntano le prime ipotesi sul futuro dell'odiatissima tassa voluta dall'ex premier Mario Monti: l'Imu. I tecnici di via XX Settembre stanno mettendo a punto il piano per eliminare l'imposta sulla prima abitazione trovando la copertrura economica necessaria senza fare danni. Ed è proprio dal dicastero dell'Economia che trapelano le prime indiscrezioni sul provvedimento che si trova sul tavolo del ministro Fabrizio Saccomanni.

Prima della pausa estiva il premier Enrico Letta dovrà decidere. Dopo aver goduto dell'escamotage del rinvio a settembre, il governo dovrà porre la parola "fine" al pagamento della rata sulla prima casa. A pungolare il presidente del Consiglio e il titolare dell'Economia, ci pensa quotidianamente il Pdl che in campagna elettorale ha promesso l'abolizione della tassa più odiata dagli italiani. E su questo punto Silvio Berlusconi non è disposto a fare alcun passo indietro. Dopo il braccio di ferro tra il Fondo monetario internazionale, che è intervenuto dicendo che l’imposta deve essere mantenuta, e Letta, che ha confermato l'intenzione di togliere, la patata bollente passa nelle mani di Saccomanni che, nelle prossime settimane, dovrà presentare un piano che non mandi a gambe all'aria le larghe intese e non faccia capitolare Letta.

Secondo un'indiscrezione anticipata oggi da Libero, il ministro dell'Economia starebbe pensando di elevare la franchigia da 400 a 600 euro. Con questa mossa verrebbero, infatti, esentati dal pagamento l’85% degli italiani proprietari di una sola abitazione. A pagare rimarrebbe solo chi è in possesso di una abitazione con una rendita catastale piuttosto elevata. La criticità di questa operazione, che costerebbe circa 3,3 miliardi di euro, sta nl fatto che ci sono case ubicate nel centro di città come Milano o Roma che hanno rendite catastali piuttosto basse sebbene il loro valore di mercato sia davvero elevato. Secondo un'indiscrezione riportata da Repubblica, ci sarebbe poi un'altra strada da battere. Saccomanni starebbe valutando anche la possibilità di far esentare le fasce più basse. Il parametro sarebbe quello della classe di appartenenza catastale includendo tra i pagatori anche i proprietari dei villini. Le case a schiera bifamiliari sono circa 1,3 milioni.

Un'operazione che, stando alle stime della Uil servizio politiche territoriali, sarebb ein grado di portare nelle casse dell'erario pubblico 800 milioni di gettito. In questo caso a pagare di più sarebbe la classe media e verrebbe sgravata dell'imposta il 90% dei possessori di prime case. Anche in questo modo non si risolve il problema dell’accatastamento. Molti villini rientrano, infatti, nella categoria A\2 e non in quella A/7 e non cadrebbero nelle maglie della nuova Imu. In realtà, ai microfoni di SkyTg24, il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta ha assicurato che Imu sui villini non è una strada praticabile: "È difficile confondere l’abitazione di lusso con la villetta a schiera del lavoratore, dell’impiegato". Anche altre fonti di Palazzo Chigi smentiscono: "Contrariamente a quanto riportato da alcune testate giornalistiche non è prevista alcuna stangata sui villini". L’ultima ipotesi del rompicapo, avanzata ieri dal nuovo presidente dell’Anci Fassino, è quella di non legare più l’imposta alla rendita catastale ma ai metri quadrati e ai componenti del nucleo familiare.

Mentre il governo fa di conto e tratta, il Pdl tiene alta la guardia e non ha intenzione di mollare la richiesta di un’abolizione totale dell’imposta. "Solo con una terapia d’urto di questo tipo si può finalmente invertire la rotta" è la parola d’ordine del capogruppo Renato Brunetta che nelle ultime settimane sta dando battaglia sulla necessità di cancellare la tassa. Il centrodestra continua il pressing su Saccomanni che per cancellare del tutto l’Imu dovrebbe trovare una copertura di circa 4 miliardi. "Il ministro - affonda Maurizio Gasparri - è assolutamente inadeguato al ruolo, il governo deve affrontare sfide difficili, che vanno sostenute con lealtà, e proprio per questo dico che ci vuole un ministro dell’Economia, non una figura grigia e inadeguata". Ma, se per Letta Saccomanni non si tocca, il premier lavora per cercare una mediazione dentro la maggioranza. Il Pd, infatti, preferirebbe una rimodulazione selettiva: il viceministro Stefano Fassina ha infatti proposto di cancellare l’Imu "solo sulle abitazioni di valore basso o medio", così da consentire, con i 2 miliardi provenienti dalle prime abitazioni di livello alto, di recuperare fondi da usare per evitare l’aumento dell’Iva.

"Bisogna riorganizzare queste imposte - ha sostenuto il ministro Flavio Zanonato - e non semplicemente eliminarle perché sono quattro miliardi che bisogna trovare". Al momento, in realtà, tutte le ipotesi, dall’abolizione totale alla rimodulazione, sono sul tavolo.

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