Intercettazione choc: «Se non ce la fai, ti ritiro da scuola»

RomaConosceva la doppia vita della figlia, la accettava di buon grado e pretendeva che la scuola non intralciasse la sua attività di baby prostituta. Notizie sempre più sconvolgenti emergono dallo scandalo che ruota attorno alle due lolite dei Parioli.
Ieri dalle intercettazioni telefoniche, che hanno portato nei giorni scorsi all'arresto di sei persone, compresa la madre della lolita quattordicenne, è emerso che la donna cercava di consigliare la ragazza affinché riuscisse a conciliare lo studio con le prestazioni offerte dietro lauto compenso ai suoi clienti. Anzi, arrivava anche a minacciare di ritirarla da scuola se lei non fosse riuscita a fare entrambe le cose, preoccupata però di evitare che le attenzioni degli insegnanti si concentrassero troppo sulla figlia.
In una telefonata riferisce alla minorenne di essere stata contattata da una professoressa, insospettita dalle eccessive assenze della giovane e di aver saputo che la preside era sul punto di «fare una segnalazione». «Mi hanno chiamato e io gli ho detto che stavi male - dice alla figlia - però è evidente che c'è un certo interesse. La ragazzina replica «mamma, sono a casa di Minni (Mirko Ieni, in carcere per sfruttamento della prostituzione, ndr) sto lavorando».
«Allora rifletti bene su quest'aspetto della scuola, per cortesia... perché‚ sennò è inutile - ribatte la donna - io ti ritiro e...». Ma la figlia: «Non mi puoi ritirare mamma, non c'ho 16 anni, non lo puoi fare». E l'adulta: «A posto, allora ce devi annà perché‚ fino a che non...». «Ma voglio andarci... mamma - protesta la quattordicenne - io ci voglio andare però non voglio andarci senza aver fatto i compiti».
A quel punto la madre la sprona: «Devi trovare un modo per poter organizzarti, considerando poi che esci a mezzogiorno da scuola, dall'una alle tre puoi studià, tanto tu vai sempre alle tre lì». O c'è un'altra soluzione, quella dei giorni alterni: uno dedicato allo studio, l'altro alla prostituzione.
«Giorni fa mia nipote mi ha detto che mi voleva raccontare tutto ma si vergognava troppo - commenta la zia della quattordicenne -. Non credo che mia sorella comunque sapesse, altrimenti l'avremmo saputo anche noi. Non abbiamo mai avuto un buon rapporto, abbiamo sempre litigato per il modo in cui gestiva i bambini». Ma il giro delle baby prostitute dei Parioli potrebbe essere molto più ampio di quanto accertato fino ad ora. Ci potrebbero essere altre minorenni, oltre alle due già individuate, coinvolte nella squallida vicenda romana. magari conoscenti o amiche delle due ragazzine. Dalle carte si evince, infatti, che uno degli sfruttatori, Nunzio Pizzicalla, era alla ricerca di altre giovani E che era pronto ad affiancarle per farle lavorare insieme. Invece i clienti fino ad oggi identificati sarebbero una trentina, quasi tutti provenienti da ambienti facoltosi. Per conoscerne i nomi bisognerà attendere.

Intanto ieri il tribunale del riesame ha respinto le richieste dei legali di Riccardo Sbarra, dell'autista-pusher Mirko Ieni e della spregiudicata madre decidendo che resteranno in cella poiché le esigenze di custodia cautelare in carcere non si sono attutite. Mario De Quattro, invece, è ai domiciliari per motivi di salute, mentre Nunzio Pizzicalla ha rinunciato a fare ricorso.

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