Appello degli intellettuali per l'alleanza Pd-5s: il soccorso "rosso" nel Lazio

Lettera di filosofi scrittori e giuristi per convincere a creare un fronte anti-destre. Ma prosegue il niet di Conte alle larghe intese

Appello degli intellettuali per l'alleanza Pd-5s: il soccorso "rosso" nel Lazio

Si avvicinano le elezioni, e quindi non può mancare il solito appello degli intellettuali di sinistra.

Stavolta parliamo delle regionali in Lazio e quindi i firmatari sono più low profile: Fabrizio Barca, la filosofa Ida Dominijanni, lo scrittore-insegnante Christian Raimo, il giurista Luigi Ferrajoli, la giornalista ed ex eurodeputata Luciana Castellina, lo storico dell'arte e rettore universitario Tomaso Montanari, il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi.

Il motivo dell’appello è l’alleanza tra 5 stelle e Pd. Anzi, come dicono loro, che sono intellettuali non a caso, tra "democratici, progressisti e ambientalisti".

I problemi del campo largo

E chi se ne frega se il motivo della rottura del campo largo in Lazio è proprio il più serio problema di quel territorio: il termovalorizzatore. Per la contrarietà a quell’impianto Conte ha fatto addirittura cadere il governo Draghi, ma loro, gli intellettuali, non si abbassano a mettere le mani nei rifiuti, lasciano che siano i cinghiali ad occuparsene. Gli intellettuali hanno un altro obiettivo molto più importante: sconfiggere le destre!

Addirittura Luciana Castellina invoca il "comitato di liberazione". E a quel punto va bene tutto, inviare o no le armi a Putin non conta, importante è che facciamo fuori i dittatori alla vaccinara."Per quale motivo, come elettrici ed elettori, dovremmo sostenere questa strategia che ha già scelto di perdere in nome di calcoli personali? Siamo consapevoli del fatto che il tempo stringa, sosteniamo tuttavia che se i democratici, i progressisti e gli ambientalisti rinunceranno a percorsi individuali e autoreferenziali e se faranno un confronto acceso, informato, aperti e ragionevole, sapranno trovare la convergenza su un programma essenziale e su una rosa di figure significative per una candidatura condivisa e allargata, come richiedono le sfide sociali che si trovano davanti".

Le bordate di Conte contro D'Amato

Ovviamente a loro non importa neanche che Giuseppe Conte ha espresso parole durissime contro il candidato dem nel Lazio Alessio D'Amato, dandogli praticamente del delinquente: "Io non posso accettare che in una mia lista ci possa essere una persona che deve alla Regione Lazio quasi 300mila euro - ha detto il leader del Movimento 5 Stelle - perché ha creato un danno erariale accertato. Non ci giriamo intorno: non posso accettarlo come candidato alla Regione”.

D’Amato nonostante sia stato insultato in questo modo e pur sapendo quello che Conte pensa di lui, abbassa la testa e senza amor proprio continua a chiedere l’alleanza: "Da parte mia le porte sono sempre aperte al M5s se si volesse arrivare ad un accordo. Anche in extremis: se Bianchi vuole fare un ticket, per me sarebbe cosa gradita".

La candidata M5s vice? "Sì. Se si vuole raccogliere questo appello sarebbe un elemento di novità. Poi voglio ricordare che noi vincemmo anche avendo come competitor sia il centrodestra, sia i 5s. In ogni caso io corro per vincere. Ma il Lazio è casa nostra. Governiamo assieme ai 5s in regione", insiste fino all'ultimo l'esponente dem.

La partita di Conte

Ma Conte ha gia detto che non esiste nessun campo largo: "Campo largo con il Pd non esiste, valutiamo volta per volta. L'ho detto dall'inizio, a noi interessa un campo giusto, un campo coerente. Campo largo è una espressione che nasce distorta: più dilati la tua proposta per metter dentro chiunque e più offri qualcosa che sia disponibile a qualsiasi soluzione. Noi dobbiamo essere coerenti e giusti".

E quindi il Pd nel Lazio per Conte non è giusto. E perché? Per il termovalorizzatore, ovvio."Pensate che atto di autoritarismo conferire a un commissario di Roma i poteri perché scelga lui, a dispetto di tutto il coinvolgimento dei cittadini, di fare un impianto con una tecnologia obsoleta. Il principio di incenerimento è una follia. Quelle materie che vengono bruciate noi dobbiamo recuperarle. Basta studiare di più" ha detto ancora l'ex premier, dando ai dem pure degli autoritari ignoranti.

Per questo nel Lazio il Pd si era alleato con il terzo polo, e non con i 5 stelle.

E infatti all’ennesimo tentativo del Partito Democratico di allargare ai grillini Calenda oggi ha sbottato: “Faccelo sapere rapidamente Alessio D'Amato, in tempo per presentare un nostro candidato alternativo a questo eventuale pastrocchio con i 5S. Basta giochini e alchimie. Parliamo di programmi”. E si ritorna al NO al termovalorizzatore. Sui titolo di coda scorrono le firme dell'appello di scrittori, scienziati e... cinghiali.

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