Lombardia, Pdl e Lega alle prese con il rebus Albertini

Il Cavaliere: "Non decido io". Maroni: "Non stiamo ad aspettare Godot"

L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini
L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini

Milano - C'è un mese di attesa in più, perché in Lombardia forse si voterà il 10 marzo (e non più il 10 febbraio). E Silvio Berlusconi crede ancora possibile un'intesa tra Pdl e Lega per le regionali, anche se gli aspiranti candidati sono partiti senza un'investitura della coalizione. «Io personalmente auspico che Pdl e Lega possano riconoscersi in un unico candidato» ha detto il presidente del Pdl parlando a Milanello. Albertini o Maroni? «Vediamo, sono cose da decidere, che non decido» la sua risposta. Una posizione attendista che Roberto Maroni non ha ritenuto sufficiente. «Se qualcuno è interessato si faccia sentire, noi non stiamo ad aspettare Godot» dice il segretario della Lega.
Il Godot di cui tutti sembrano in attesa è Gabriele Albertini, che fino a questo momento non ha accettato la proposta di primarie di coalizione, con le quali confrontarsi con l'uomo scelto dalla Lega. In un'intervista al Corriere della sera, Oscar Giannino, leader di Fermare il declino, ha lanciato un vero e proprio aut aut ad Albertini: «Non c'è più tempo per commistioni. Se Gabriele Albertini crede al progetto civico non deve accettare nessun tipo di appoggio dal Pdl, non ci devono essere liste di partito collegate, non ci deve essere Formigoni». E ancora: «O dice che la sua candidatura è solo civica e non ci sono legami con il Pdl oppure per noi la sua proposta non è più interessante». Senza partiti, dice Giannino, «il percorso è complicato» ma «bisogna avere il coraggio di provare qualcosa di nuovo, che ci viene chiesto dal basso».
A tifare Albertini è anche Ignazio La Russa. Il coordinatore nazionale del Pdl invita tutti a non perdere la calma: «Leggo Giannino che chiede ad Albertini di abbandonare i partiti, Maroni che dice di voler correre da solo e anche Albertini non sta lavorando per unire pezzi di centrodestra...». Ma prende le parti dell'ex sindaco di Milano: «La Lega avrebbe dovuto non aprire questo contenzioso. Capisco che voglia conoscere il candidato e dargli il gradimento, ma il nostro obiettivo non può essere prendere qualche voto in più e far vincere il centrosinistra. Si rischia di ripetere gli errori della campagna elettorale in Sicilia». Il centrodestra si è spaccato e alla fine a vincere è stato il centrosinistra.
La Russa non è rimasto sorpreso neppure dalla minaccia di Gabriele Albertini di restituire la tessera del Pdl se il partito sceglierà di appoggiare il leghista Maroni: «Ha ipotizzato una fase di rottura, cioè l'eventuale appoggio del Pdl a Maroni, ed è in quel caso che restituirebbe la tessera e uscirebbe dal partito. Io al suo posto ridarei la tessera». La sua convinzione però è che Albertini «si siederà intorno a un tavolo».
A sinistra l'avvocato Umberto Ambrosoli è sceso in campo, ma mancano ancora le regole delle primarie.

Per permettere la sua candidatura, si sono cambiate in corsa le norme. Adesso sarà il Comitato elettorale del Patto civico a prendere le nuove decisioni. A sfidare Ambrosoli sarà la ginecologa Alessandra Kustermann. E non è esclusa qualche sorpresa.

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