Ufficialmente Beppe Grillo chiama a raccolta i giornalisti per presentare la proposta di legge, a prima firma Azzurra Cancelleri, per l’abolizione di Equitalia. Poi, però, la conferenza stampa si trasforma nel solito show per prendere di mira tutti quanti. A Montecitorio, in una sala stipatissima, il comico genovese ne ha davvero per tutti. Da Laura Boldrini a Matteo Renzi, da Silvio Berlusconi a Giorgio Napolitano: è sempre il solito, consumato carnet di battute e freddure. Tanto che la proposta di cancellare il braccio armato dell'Agenzia delle Entrate rischia quasi di finire in secondo piano.
"Equitalia è il rapporto criminogeno di uno Stato che non esiste più". Secondo Grillo, Equitalia deve essere abolita per "una questione di giustizia per le persone, gente che si impicca, che si dà fuoco". Al fianco del leader dei Cinque Stelle siede, infatti, una donna il cui marito si è dato fuoco dopo aver ricevuto una cartella di Equitalia. E, spiega Grillo, "darsi fuoco significa dimostrare qualcosa, non è solo uccidersi per un atto inconsulto". Al tavolo, poi, c'è anche una terza persona la cui casa è stata pignorata e sarà presto messa all’asta. "Oggi il rapporto con lo Stato è una lettera che ti arriva e ti dice 'entro e non oltre', o un poliziotto antisommossa, o marche da bollo, mai con una persona - incalza - serve un altro rapporto fiscale". Proprio per questo i Cinque Stelle propongono di cambiare completamente il sistema e di istituire, come in Francia, una banca che aiuti la piccola impresa in difficoltà. La proposta di legge introduce, poi l’impignorabilità della prima casa. "Quando sarà messa all’asta la casa di questo signore, noi ci saremo - promette il comico - ai bandi di d’asta ci sarò io se potrò, i nostri amici, gli attivisti, a guardare negli occhi questi che mandano funzionari a prendere case a un terzo del loro valore".
La sparata di Grillo è costruita ad hoc. Il Movimento 5 Stelle è in piena campagna elettorale. E fa quantomeno sorride che Grillo accusi Matteo Renzi, "l'ebetino di Firenze", di copiargli il programma, quando il primo a lanciare la proposta di cambiare Equitalia e rendere la prima casa impignorabile è stato Silvio Berlusconi nella campagna elettorale per le politiche del 2013. Ma vale tutto. Proprio perché le europee incalzano e il Movimento 5 Stelle punta a fare le scarpe a Pd e Forza Italia. Così il premier diventa il nemico numero uno da bersagliare. Lo accusa di essere un "pagliaccetto", un "un ragazzotto messo lì dai poteri forti per continuare l’agenda della Germania e delle banche". E ancora: lo accusa di dare 80 euro in più in busta paga ai più poveri come "voto di scambio". Quindi, passa a insultare Silvio Berlusconi: "Mezza giornata a settimana per evasione fiscale è un affare. Se po l’evasione è per centinaia di milioni è un forte investimento". Un fiume in piena. Senza filo logico, passa da un bersaglio all'altro. Alla presidente della Camera, invece, manda a dire: "Non ci stiamo più a essere convocati dalla Boldrini, una dilettante allo sbaraglio, per farci mandare via. Non ce ne andremo più del Parlamento, i prossimi ad andarsene saranno loro". In campagna elettorale, appunto, tutto vale.
Anche insultare il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, che aveva duramente criticato il post di Grillo che parafrasava Se questo è un uomo di Primo Levi. "Io non chiedo scusa - ha ricarato oggi - il capo degli ebrei è uno stupido".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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