Manovra, scintille sulla casa. Il Pdl: "Evitiamo la stangata"

A poche ore dalla presentazione delle modifiche alla legge di Stabilità, arrivano proposte di segno opposto da azzurri e democratici. Il duello su tasse e immobili

Manovra, scintille sulla casa. Il Pdl: "Evitiamo la stangata"

Roma - Manovra da cambiare, o forse da rifare. Mancano un paio di giorni alla presentazione degli emendamenti alla legge di Stabilità, e i partiti affilano le armi. L'eventualità di elezioni in primavera non è da scartare, e comincia perciò il tiro alla fune: Pdl e Pd lavorano per modifiche che piacciano all'elettorato di riferimento. Il segretario democrat Guglielmo Epifani chiede più investimenti per la crescita, almeno 2 miliardi e mezzo da finanziare anche con aumenti delle tasse, in particolare l'aliquota della Tasi sulla casa e quella applicata su Bot e Btp. Di segno opposto la ricetta del Pdl: tassa sulla casa da riscrivere, per evitare la stangata da 10 miliardi, e in generale un freno alla pressione fiscale più o meno mascherata.

«Il governo Letta e il Partito democratico sembrano usare la legge di Stabilità per spostare a fini elettorali l'asse dell'esecutivo a sinistra», chiosa Renato Brunetta. A leggere le proposte di Epifani, sembra davvero così: detrazioni a cifra fissa sulla casa, ma con «licenza di uccidere» ai Comuni, che potranno aumentare l'aliquota massima della Tasi oltre il 2,5 per mille (lo potrebbero fare comunque dopo il 2014, e fino al 7 per mille); aumento del prelievo di solidarietà sulle pensioni oltre i 90mila euro per indicizzare quelle basse (il candidato segretario Gianni Cuperlo si spinge fino a voler tartassare anche le pensioni «d'argento» oltre quelle «d'oro»). Sgravi Irpef legati al cuneo fiscale più elevati, ma solo per i lavoratori con stipendio annuo fino a 23-25mila euro. Aumento della tassazione sul risparmio investito nei titoli di Stato (con evidente preoccupazione di Saccomanni). Insomma, un programma «tassa e spendi» del tutto mirato all'elettorato di sinistra. Con diversi rischi, fra i quali l'esito della Google tax ideata dal pd Francesco Boccia, che potrebbe infrangersi sulla muraglia delle norme fiscali europee, con conseguente buco di un miliardo di euro nel conti 2014. Così come l'idea, sponsorizzata dal co-relatore del provvedimento Giorgio Santini, di aumentare il debito pubblico con apposite emissioni di Btp «pro sviluppo» potrebbe incappare nelle ire di Bruxelles. Che cosa succede all'euro-ortodosso Pd? Dall'altro lato, quello del Pdl, nel mirino è soprattutto la nuova tassazione sulla casa. «È in stato avanzato il lavoro per una profondissima azione sulla legge di Stabilità: meno spesa pubblica, meno tasse, e obbligo di salvare la casa da una inaccettabile stangata», annuncia Daniele Capezzone. E così, «no» al ripristino della tassazione Irpef sulle case sfitte, soprattutto in un momento di mercato immobiliare in crisi; e «no» all'aumento fino al 7 per mille dell'aliquota Tasi, possibile dopo il 2014. Non solo. Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi avanza una proposta precisa a Porta a porta: «Renderemo obbligatorie le detrazioni sulla Tasi per le famiglia in base al numero di componenti e al reddito».

Non manca la preoccupazione per l'aumento della tassa sui rifiuti, che sugli esercizi commerciali potrebbe arrivare al 600%. Le risorse per lo sviluppo, insufficienti per il Pdl, dovrebbero giungere dal taglio della spesa. Ad esempio, il relatore Pdl Antonio D'Alì propone l'eliminazione degli ex Iacp (gli Ater) e di alcuni enti intermedi. Mentre il ministro dell'Economia è a Londra per sensibilizzare la City e indurla ad investire nel nostro Paese, la Commissione Ue oggi rende note le stime autunnali sull'economia e la finanza pubblica.

Prima di tutto la previsione sul deficit 2013, che balla a cavallo del 3% rispetto al Pil. Poi le stime su crescita economica e disoccupazione, che potrebbero anche far chiarezza sulle polemiche fra Istat e Tesoro intorno al tasso di sviluppo del 2014.

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