Maroni e Bossi a braccetto: "Col senatur tutto chiarito"

Tra Bossi e Maroni è pace fatta. La visita del senatur al comizio di Maroni porta un po' di tranquillità nel partito. Ma "quanto successo non aiuterà a prendere voti"

Maroni e Bossi a braccetto: "Col senatur tutto chiarito"

In casa Lega è scoppiata la pace. L'incontro tra Umberto Bossi e Roberto Maroni, che si sono visti ieri in occasione di un comizio a Besozzo, in provincia di Varese, ha contribuito a chiarire e acclarare punti in sospeso tra i due lumbard, tanto che oggi l'ex ministro degli Interni ricorda come le parole del senatur sul suo conto siano state assolutamente "lusinghiere".

Lo voterei. Era il succo di quanto diceva ieri Bossi, parlando di Maroni come un vecchio amico, di sè come il "fratello maggiore". E oggi Maroni, a Savona per un attivo dei delegati della Lega Nord, coglie l'occasione per tornare sulle sue dichiarazioni e per commentare la situazione interna al partito, mai così complessa e nell'occhio del ciclone.

Se la visita di Bossi è stata gradita e ha portato un po' di tranquillità in un movimento che rischia, come veniva ricordato ieri, di dividersi di nuovo in tante piccole Leghe, se desse retta a tutte le correnti e le fazioni, Maroni non dimentica però le difficoltà del momento attuale. "Ho l'impressione che quello che è successo non aiuterà a prendere voti", sottolinea. L'affaire Belsito insomma potrebbe non fare bene ai numeri dei padani, che - ricordava sempre Maroni - puntano a diventare "il primo partito del nord".

La speranza del barbaro sognante è che dall'esterno sia colto lo sforzo della Lega, "unico partito che ha fatto pulizia. Prima o poi anche negli altri partiti qualcuno andrà a guardare". E sui partiti ha ancora qualcosa da dire. Quello che già aveva detti ieri, pieno di orgoglio leghista: "La Lega Nord resta la Lega Nord e non ha bisogno di trucchetti". Una leggera stoccata ad Alfano e Casini, se è vero che ieri Maroni puntava il dito contro i partiti che devono "continuamente cambiare identità o simbolo o nome".

Dalla Lega arrivano commenti soddisfatti per la rappacificazione tra i due.

Come quello di Roberto Calderoli, che intervistato su SkyTg24 da Maria Latella, si dice pronto a sostenere Maroni "come nuovo segretario", ma mette i puntini sulle i. Che il chiarimento "sia vero e definitivo", perché la Lega ora è di questo che ha bisogno. Soddisfazione anche da parte del governatore del Piemonte, Roberto Cota: le incomprensioni interne? "Non avevano senso".

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