"Siamo sulla strada giusta". La Meloni tira dritto sulle riforme

Il premier a Genova lancia la volata a Bucci. E sull'azione di governo dice: "Una manovra di buon senso, non butta un euro nelle cose cretine"

"Siamo sulla strada giusta". La Meloni tira dritto sulle riforme
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dal nostro inviato a Genova - La strada giusta, quella che sta percorrendo il Paese e che anche la Liguria ha imboccato. La premier Giorgia Meloni sbarca a Genova tre giorni dopo aver celebrato i due anni di lavoro al governo e - affiancata dai suoi vice, Antonio Tajani e Matteo Salvini - chiude la campagna elettorale del centrodestra ligure, che sostiene la corsa governatore di Marco Bucci, sindaco del capoluogo, alle regionali che domani chiameranno alle urne 1,3 milioni di liguri.

È con pioggia battente e allerta meteo che Genova accoglie i vertici della politica nazionale, ma gli esponenti locali della coalizione di governo, aprendo la manifestazione, non rinunciano a far risuonare ai magazzini del Cotone, l’auditorium più grande della città, quello che ormai l’inno del centrodestra: «Ma il cielo è sempre più blu».

Ed è un messaggio di orgoglio e ottimismo, quello dei tre leader, con rimandi continui fra la sfida delle Regionali e quella di Roma, due anni dopo la dirompente novità di un presidente del Consiglio, donna e di destra. «Quando mi sono insediata ho fatto una promessa, che avremmo stravolto tutti i pronostici» dice ricordando i parametri negativi e le condizioni da far tremare i polsi - fra post covid e guerra - che ha trovato entrando a Palazzo Chigi.

«La strada è giusta», garantisce la premier elencando i risultati del governo in questi due anni. Snocciola i dati dell’economia, la presidente. Il record di occupati e di occupazione giovanile, la disoccupazione ai minimi, le aste dei titoli che vanno bene, l’Italia che guadagna posizioni come Paese esportatore e che conquista fiducia anche presso le agenzie di rating.

Difende la manovra economica che il governo si appresta a varare. «Una manovra di buon senso, non butta un euro nelle cose cretine, si concentra sulle priorità reali». Sostiene «i redditi medio-bassi», i lavoratori, «incentiva occupazione». Sfata, calcolatrice alla mano, le leggende nere sulla sanità, dimostrando che sono aumentate le risorse del fondo sanitario, in assoluto e pro capite. «Come si fa a sostenere che il governo ha tagliato i costi sulla sanità è un mistero. A me pare che l’onestà intellettuale difetti» nel centrosinistra, attacca. «Abbiamo messo le poche risorse che avevamo dove servivano» spiega. Rassicura anche un gruppetto di balneari, che si alza in piedi in segno di protesta con la divise rosse, nell’ambito della delicata controversia fra Italia ed Europa sugli stabilimenti. «Dopo ci parliamo» ripete.

Rivendica la strada giusta anche sull’immigrazione, snocciolando dati che nel 2024 cominciano a essere positivi, difendendo il protocollo con l’Albania, nel mirino dell’opposizione e dei giudici di Magistratura democratica. «Trovo vergognoso che i parlamentari del Pd abbiano chiesto alla Commissione europea di aprire una procedura di infrazione per il protocollo Italia-Albania contro l’Italia» attacca. «Supereremo tutti gli ostacoli e il protocollo funzionerà» promette. «Supereremo ogni interpretazione forzata - assicura - e ogni sentenza irragionevole». Un passaggio sulle riforme, autonomia, premierato e giustizia. «Andremo avanti con le riforme: giustizia, autonomia e premierato. Lo faremo nonostante l’opposizione di chi non vuole cambiare nulla. Andremo avanti.

Sono riforme fatte bene, riforme giuste» scandisce. «Tutto quello che faccio lo faccio per convinzione, non per interessi personali. Non ho una seconda agenda» afferma. «Alla sinistra continuiamo a farla guardare dal buco della serratura».

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