La moglie, l'amante... non c'è due senza tre

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La moglie, l'amante... non c'è due senza tre
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Ho 58 anni, da 30 sono sposato, da 15 ho un’amante. O forse sarebbe meglio dire: una seconda moglie. Vivo a Pavia, lavoro a Milano: dal lunedì al venerdì mattina sto con la moglie milanese brillante, molto bella, professionalmente realizzata. Dal venerdì sera al lunedì mattina con la moglie dolce, accogliente, mamma e casalinga. La relazione mi ha reso un marito più equilibrato e paziente, forse per i sensi di colpa. Le due donne sanno una dell’altra, l’amante in modo ufficiale, la moglie sostanzialmente. E questo equilibrio resiste. Non so se e come uscirne, perché non mi sento certo un modello, ma un debole.
Gregorio

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Caro Gregorio, mi verrebbe di suggerirle di trovarsi una terza donna nella quale ci sia il più possibile di entrambe le «sue». Non so se lei sia un debole, di certo non è un modello, ma direi piuttosto che è abilmente opportunista. Mi sento di informarla del fatto che tutti noi, per cercare di tendere alla perfezione in un rapporto, avremmo bisogno di almeno un paio di persone. Sfortuna vuole che la morale comune pretenda che le si trovi in un solo partner. Quantomeno in uno solo alla volta. A chiunque piacerebbe poter «dissezionare» più individui, estrarne il meglio e assemblare così l’uomo (o la donna, nel suo caso) perfetto.

Ma tocca optare per qualcuno che si avvicini il più possibile al nostro ideale e cercare di farsi quadrare le mancanze o le eccedenze. Se tutti ricorressimo a questa sorta di «eugenetica» sentimentale temo che le cose, in materia d’amore e affini, si complicherebbero parecchio. Nel suo caso però, va anche detto che entrambe le signore si prestano, da quindici anni a questa parte, all’affollato ménage senza lamentarsi, ribellarsi, sottrarsi. Che entrambe, strada facendo, sia siano rese conto che per essere felici devono garantirsi solo la metà di lei? Può essere che dedicandosi ad entrambe con il senso di colpa lei sia riuscito a distillare da sè il meglio da offrire a ognuna. In questo caso potrebbe decidere di andare avanti così in eterno iniziando persino a pianificare una logistica più comoda in prospettiva degli anni a venire.

Capisco che «far confluire» entrambe le donne nella stessa città distruggerebbe l’equilibrio perfetto, però a un certo punto della vita entrambe avranno diritto al suo appoggio e lei sarà forse stanco di doversi sdoppiare. È il rovescio della medaglia per l’aver trovato la partner perfetta in due copri diversi. Tutti gli altri stanno sempre a metà tra la donna ideale che non si può avere e la donna reale che non si può amare.

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