Mentre la sinistra si straccia le vesti per le "ingerenze" di Elon Musk nella governance italiana, la Ong tedesca Sea-Watch da anni avanza pretese sul governo italiano nel silenzio più assordante delle opposizioni. Un ingerenza dialettica, quella dell'organizzazione non governativa tedesca, ma anche concreta, visto che la lotta politica e ideologica che porta avanti contro questo governo ha conseguenze reali sul sistema italiano, a differenza delle parole di Elon Musk. Dall'inizio dell'anno, la nave Sea-Watch 5 ha portato all'interno dei confini italiani, ed europei, oltre 700 migranti recuperati nel Mediterraneo. Inutile dire che questa, così come le altre Ong di tutta Europa che operano nel Mediterraneo e che sbarcano solo in Italia ha l'appoggio del Pd, di Avs e di tutte le forze politiche delle opposizioni parlamentari.
L'ultimo attacco al governo è la più banale strumentalizzazione populistica che la Ong potesse fare sul provvedimento governativo che sposta le competenze relative alla firma dei decreti di trattenimento dei migranti. L'organizzazione tedesca scrive: "Non ti piace quello che decidono i giudici? Cambiali! La grande idea del Governo Meloni: cercare di aggirare le decisioni dei giudici che non hanno convalidato i trattenimenti delle persone deportate in Albania, cambiandoli. Questo governo è un pericolo per la democrazia". Perché una Ong tedesca, che gestisce una nave che batte bandiera tedesca, che è quindi un'estensione del territorio della Germania, dovrebbe interferire nel dibattito politico italiano? A quale titolo l'organizzazione, che si dovrebbe occupare semplicemente di recuperare i migranti e portarli in un porto sicuro, e non nel porto gradito, parla di pericolo per la democrazia?
Sea Watch è la stessa Ong che questa estate ha augurato "ogni male possibile" al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, senza che ci fossero interventi da parte delle alte istituzioni per chiedere il rispetto di due delle più importante cariche politiche del Paese. Da parte delle opposizioni il silenzio è comprensibile, le Ong sono quasi un piede di porco per cercare di scardinare la stabilità di questo governo, in assenza di veri appigli per il dibattito. È il doppiopesismo ben noto, l'indignazione alternata che scatta solo quando l'ingerenza, o la presunta tale, non è in linea con il pensiero professato.
Grazie a questa forma mentis, le Ong hanno acquisito la convinzione di avere tutela politica da parte della sinistra, e forse in parte l'hanno, e di poter avanzare pretese sull'Italia come se in questo Paese non esistesse una sovranità.
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