«Monti-Fini-Casini? Sono il trio sciagura»

«Monti-Fini-Casini? Sono il trio sciagura»

Roma«L'accordo con la Lega si farà». Silvio Berlusconi è fiducioso: alle prossime elezioni verrà riproposta la storica alleanza. Anche perché «sarebbe suicida per il Carroccio correre da solo». «Andrebbe incontro ad una sconfitta sicura», dice il Cavaliere. Dal suo ritorno, invece, i sondaggi danno il Pdl in crescita di dieci punti: «In due settimane siamo saliti al 21 per cento, ma con Fratelli d'Italia arriviamo al 23,6 per cento». E a Canale Italia dice: «Aboliremo l'Imu».
In videochat con il Corriere.it Berlusconi, rispondendo a più di 1.400 domande dei lettori, nega che la Lega abbia preteso un premier diverso: «Chiede invece che si indichi il leader della coalizione e che solo dopo la vittoria i vari partiti indichino un possibile loro candidato. Il problema è la quota del 75 per cento delle risorse che devono restare al nord, ma credo possibile un accordo». Con Monti è sempre più duro: «È abituato a parlare solo con scolari e discepoli, è un professore che guarda alla realtà dal buco della serratura, vive con la sicurezza dello stipendio e non sa quali sono le lotte che un imprenditore deve affrontare. Al governo abbiamo visto cosa ha combinato e il disastro in cui ci ha cacciato», aumentando le tasse nonostante la famosa lettera della Bce non lo prevedesse. «Con il professore ormai è rottura definitiva: «Non potrei più collaborare con lui». Neanche nell'ottica di una nuova grande coalizione che forse si potrebbe fare, ma solo se fosse l'unica soluzione possibile per il Paese e se adottasse un programma liberale. Ancora non si spiega, Berlusconi, perché Monti non abbia accettato la sua proposta di unire i moderati: «Non mi ha detto nulla e comunque non sarebbe stato necessariamente premier, non l'ho mai proposto come premier». Poi la stoccata sugli alleati, Fini e Casini, con i quali compone il «trio sciagura»: «Ha scelto come compagnia i personaggi politici che ho avuto purtroppo il dispiacere di incontrare». E non è affatto vero che Fini è stato cacciato: «Da parte nostra non c'è mai stato un atto meno che riguardoso nei suoi confronti. Non si capisce cosa lo abbia spinto a fondare un piccolo gruppo ininfluente e adesso un partito che non arriva all'uno per cento».
Berlusconi invita gli elettori al voto utile: «Altrimenti la politica deciderà per voi». Bisogna andare alle urne e non sprecare il voto dandolo ai piccoli partiti. «Il voto non dato a Pdl e Pd non è solo perso ma anche dannoso», dice. E vale anche per gli alleati. Il Cavaliere chiarisce quali saranno i criteri selettivi delle liste: «Il 90 per cento dei candidati non sono mai stati parlamentari, il 10 per cento saranno scelti tra coloro che lo sono stati e hanno dato una buona prova». Certo non ci saranno giocatori del Milan, né Briatore. Corrado Passera? Il suo arruolamento sembra lontano: «Da ministro ha avuto difficoltà e pochi risultati».

Sulla candidatura di Dell'Utri è evasivo: «Sarebbe un arricchimento, magari con Micciché». Antonio Martino, invece, lo propone come leader del Grande Sud. «È stata una mascalzonata - sostiene il Cavaliere - dire che il mio governo aveva portato il Paese sull'orlo del baratro».

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