«Con le moto e il cinema facciamo ripartire la moda»

«Con le moto e il cinema facciamo ripartire la moda»

I fratelli Malenotti sono come un motore a due tempi montato su una moto supersportiva da 1100 cc: qualcosa di assolutamente pazzesco secondo gli esperti delle due ruote. «Le moto sono nel nostro DNA» tagliano corto i due alludendo al padre Franco, gentleman rider che ha cominciato a lavorare nel '69 importando le Honda in Italia, nel 75 ha fondato una società specializzata nella costruzioni e parti speciali per motociclette, in seguito ha disegnato modelli famosi come la Laverda 1000 Jota e RGS o la Ducati 500 per poi fondare Clothing Company, l'azienda in cui ha coinvolto i suoi ragazzi. Il loro più grande successo finora è stato Belstaff, storico marchio di abbigliamento inglese per motociclisti superchic acquistato nel 2004 dal Gruppo Halstead, trasformato in un fenomeno di culto anche a livello cinematografico (hanno collaborato per i costumi a più di 100 film) e rivenduto nel 2011 al Fondo Labelux. Manuele, 38 anni, faccia d'angelo con fama da sciupa femmine, e Michele - 31 anni, tre figli, duro dal cuore tenero - siedono adesso nel board manageriale di Matchless con deleghe per il marketing. «Matchless è il più antico marchio britannico di moto, nato nel 1899 anche se sembra che il primo prototipo sia del 1868» spiegano. Poi raccontano che la moto di Lawrence D'Arabia aveva il motore Matchless fornito tra l'altro di primo montaggio a case prestigiose come Morgan e Brough Superior, che la fabbrica di Plumstead, nel cuore di Londra non ha chiuso nemmeno durante la seconda guerra mondiale e ha costruito 80 mila moto per l'esercito di Sua Maestà e che tanto la moto quanto il blouson indossato da Marlon Brando ne Il Selvaggio uscivano dall'azienda fondata dall'imprenditore Henry Collier. «Suo fratello Charles vinse nel 1907 la prima edizione del Tourist Trophy» dice Manuele mentre Michele specifica che poco dopo l'azienda avrebbe sviluppato un reparto per studiare capi in grado di proteggere i motociclisti durante le gare. «Nel primo dopoguerra hanno testato il tessuto impermeabile dei capi offroad su Malcolm Smith, una vera icona dell'enduro e del motocross» concludono.
I due hanno in comune col padre una seconda passione oltre alle moto: gli storici marchi inglesi con tradizioni da poter continuare a raccontare. «Questo ha perfino come simbolo una M alata, l'iniziale del nostro cognome e dei rispettivi nomi» spiegano prima di mostrare una serie di dettagli nei capi delle nuove collezioni uomo e donna del brand. In alcuni c'è un sistema di ventilazione nel retro della manica. Tutte le tasche si aprono facilmente grazie a un ingegnoso bottone a pressione.
Poi c'è la fibbia che può essere slacciata con un dito e allacciata anche sulla schiena. «Le aperture su collo e cinture hanno tre posizioni di regolazione e sono protette da brevetto» dichiarano i Malenotti che hanno già avviato un'unità produttiva nel Veneto per il brand utilizzando solo pelle italiana trattata con cere naturali mentre il wax cotton è solo inglese o scozzese. Insomma è tutto pronto per un lancio in grande stile che stavolta ha in più la valenza di proporre nel più breve tempo possibile oltre all'abbigliamento anche le moto cominciando a produrre proprio il modello Scrambler G50 usato da Brando nel '53 per Il Selvaggio. Poi sarà la volta di quella preferita da James Dean e via così perché la liason tra motociclismo, mondo dello spettacolo e fratelli Malenotti è più forte che mai: hanno già prestato una delle loro Matchless per il video del nuovo brano di Ne-Yo, The Closer.

Inevitabile a questo punto chiedere se non temono che il mercato sia un po' saturo per tutta questa eleganza da centauri. «Solo in India ci sono 100 milioni di motociclisti» rispondono. Per la cronaca nel mondo si calcola siano 500 milioni destinati a crescere. Hai voglia a vender giacche.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica