Non è un danno se Alitalia sceglie Roma

Nessuna novità dal fronte romano. Ieri a Fiumicino cento voli sono stati cancellati. Per un’agitazione improvvisa (selvaggia, si tende stancamente ormai a definire) del personale Alitalia. La consuetudine al disagio non ci deve però distrarre. Proprio nei giorni caldi della Nuova Alitalia e della sua «scelta romana» per i voli internazionali. Banalmente un aeroporto è tanto migliore per i suoi clienti, quanti più voli ha nel suo menù e quanto più è vicino e collegato a casa propria. La qualità dei suoi servizi, puntualità, efficienza, sono altrettanto fondamentali, ma rappresentano il software della macchina aeroportuale. Sotto questa luce, razionale, siamo così certi che l’abbandono di Malpensa da parte di Alitalia iniziato anni fa sia un vero danno per il Nord? La risposta è in parte sì. Ma solo se le amministrazioni del Nord (e anche i suoi imprenditori) continuano a piagnucolare. Dal governo ottengano (e in questo ha perfettamente ragione la Lega) la possibilità che Malpensa si sviluppi liberamente con accordi sui diritti di volo. E dunque che Alitalia molli tratte internazionali che oggi ha in portafoglio. Ma subito dopo il gestore di Malpensa si getti sul mercato, come ha iniziato finalmente a fare. Che corteggi le compagnie aeree di tutto il mondo, che operino voli diretti proprio da Malpensa. Siamo così sicuri che al «dicaaaa» di un certo personale Alitalia, non sia meglio sostituire un fresco «hallo» di un’Easyjet tanto sbrigativa quanto efficiente? Insomma perché perdere tempo su Alitalia, pur nuova che sia. Se la Lombardia, il Nord, come si sostiene, è tanto efficiente e bisognoso di voli, apra Malpensa e la renda un gioiellino. La smetta di conservare le prerogative di Linate, che non fanno altro che alimentare gli hub del resto del mondo. E soprattutto si guardi un po’ in casa. È mai possibile che per partire dal vecchio terminal di Malpensa (oggi affollatissimo dalle low cost) si debba fare un gimcana di mezzi pubblici, poiché il trenino dal centro della città là non si ferma? È mai possibile che la giunta regionale abbia recentemente alzato il prezzo della corsa dei taxi per Malpensa a livello di Tokyo e doppio rispetto a quello oggi esistente a Roma? È mai possibile che, convinti dell’ineluttabilità del caldo dal verde Al Gore, a Milano e dintorni un fiocco pesante di neve paralizzi una città e i suoi aeroporti? Insomma un po’ meno pianti per favore. E un po’ più di sano realismo lombardo. Si strappi al governo la concessione di una Malpensa dalle ali libere e poi ci si muova a rincorrere altre compagnie per occupare quegli spazi che inefficientemente e spesso solo sulla carta aveva occupato la vecchia Alitalia.

Ma si renda Malpensa ben funzionante. E si vedrà come potrà rinascere senza Alitalia. Anzi, verrebbe da dire, proprio grazie alla sua assenza. E a quella dei suoi insopportabili scioperi selvaggi.
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