Una nuova boutique e la mostra dei suoi abiti «eccentrici»il caso

«Giorgè, sei er mejo» urla la folla in preda all'entusiasmo quando Armani si affaccia alla porta della sua nuova boutique in via Condotti a Roma. Lo stilista-imprenditore sta uscendo dal grandioso spazio (900 metri quadri su tre piani) a pochi passi da Piazza di Spagna per raggiungere il Palazzo della Civiltà Italiana all'Eur dove ieri sera si è svolto l'evento One Night Only Rome organizzato per festeggiare la sua presenza nella capitale. I romani lo acclamano anche senza sapere che lui ha appena rilasciato un'autentica dichiarazione d'amore all'urbe. «É la città più bella del mondo - dice - e in questo momento difficile per l'Italia è pure al centro del mirino: bersagliata dai politici e da chi se ne approfitta. Dobbiamo ridare a Roma quel che le spetta, sfatare i luoghi comuni. Per esempio è molto più pulita di Milano, il che non guasta». Poi Re Giorgio passa a parlare di Roma capitale del cinema e afferma che finanzierebbe volentieri un film se fosse sicuro di una solida realtà dietro al progetto. «Bastano le idee e un po' di poesia». Inevitabile a questo punto la spinosa questione della Camera Nazionale su cui è in corso una seria operazione di rinnovamento che ha coinvolto tutti i grandi del settore tranne Armani e Dolce & Gabbana. «Ho risposto che ci sto - risponde - ma tutti dobbiamo sfilare a Milano e smetterla di andare a dar lustro a Parigi, Londra e New York». Gli facciamo notare che lui stesso sfila nella ville Lumière con la collezione Privè e lui replica secco che la couture ha un senso solo lì e che Roma ha perso il treno negli anni Ottanta anche se qui: «Ci sono fior di creativi che fan l'alta moda, aziende che producono e hanno una gran voglia di recuperare». Insomma un peana su Roma che culmina quando in separata sede ci dirà: «Alemanno ha fatto delle belle cose». Resta il problema della sua mancata adesione alla Camera della Moda. «So che sarebbe il momento di rientrare, ma alle mie condizioni - sbotta - comunque anch'io faccio la mia parte, ad esempio il prossimo 22 giugno ospiterò nel mio teatro la sfilata di Andrea Pompilio, uno dei tanti giovani talenti per cui non si trovano mai spazi né orari decenti nel calendario di Milano. Penso sia ora di finirla con la sudditanza verso gli stranieri che dettano legge sulla nostra fashion week». Poi una battuta su Papa Francesco: «Mi piace moltissimo, adoro tutto quello che dice».
Il programma della serata è molto intenso. Viene inaugurata la mostra «Eccentrico» che ha già fatto tappa a Milano, Tokyo e Hong Kong, ma solo a Roma viene aperta al pubblico: da oggi fino al 9 giugno dalle 11 alle 21. Sono 62 modelli dal 1985 a oggi e oltre 300 accessori di straordinaria bellezza.

Anche la sfilata è una cosa degna della capitale con una mastodontica passerella a ferro di cavallo su cui 70 modelle e 40 modelli presentano le ultime collezioni uomo e donna delle linee Giorgio Armani, Emporio e Privè.

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