Nuovo procedimento disciplinare a carico del generale Roberto Vannacci, stavolta a seguito della pubblicazione del suo secondo libro, Il Coraggio vince. La notizia, circolata dapprima come indiscrezione di stampa, ha trovato nelle parole dello stesso europarlamentare leghista, che in una nota ha commentato il nuvo fascicolo aperto nei suoi confronti nell'ambito dell'esercito. "Sono estremamente sereno e sempre più convinto della correttezza delle mie azioni. Mi sono sempre comportato correttamente nella mia lunga carriera militare e come sempre risponderò nelle sedi opportune", ha affermato il militare ed ex Comandante della Brigata paracadutisti Folgore.
Gli esiti della nuova istruttoria - annota Repubblica - qualora fossero sfavorevoli al generale, potrebbero tecnicamente esporre quest'ultimo al rischio di declassamento a militare di ultima fascia cioè a soldato semplice. Nel suo nuovo libro, il militare ed eurodeputato racconta episodi che riguardano missioni, rapporti con altri contingenti, relazioni con diplomatici: la contestazione sollevata nei suoi confronti riguarderebbe una sua presunta inadempienza, dovuta al fatto di non aver chiesto autorizzazione ai superiori per divulgare quelle informazioni. Ma il diretto interessato non mostra preoccupazione e anzi ribadisce di essere sicuro della conformità delle proprie condotte.
"In riferimento alla notizia apparsa oggi sulla stampa, si precisa che il generale Roberto Vannacci affronta il nuovo procedimento disciplinare in questione con l'assoluta serenità e la consapevolezza di chi ha sempre agito nel rispetto delle regole e delle procedure previste dall'ordinamento militare. Confida pertanto che la correttezza e l'integrità che da sempre contraddistinguono il suo operato saranno nuovamente riconosciute dalle autorità competenti in relazione al nuovo procedimento disciplinare interno nato dopo la pubblicazione del secondo libro del generale", si legge in un comunicato dell'avvocato Giorgio Carta, difensore del militare. Allo stato attuale - prosegue la nota - "i dati disponibili sul procedimento sono limitati, in quanto non è stato ancora fatto accesso alla relativa documentazione. Tuttavia, è possibile affermare con convinzione, ancor più rispetto al precedente procedimento disciplinare, che il generale Vannacci non ha trattato nemmeno nel secondo libro argomenti riservati di servizio e non è quindi incorso in alcuna violazione dell'articolo 1472 del Codice dell'Ordinamento Militare, il quale stabilisce i limiti entro cui un militare può esprimersi pubblicamente".
"Considerando che la questione è strettamente legata al servizio, non è possibile fornire ulteriori dettagli sul procedimento al di fuori delle sedi istituzionali competenti. Ogni chiarimento verrà dato nelle sole sedi preposte", ha quindi concluso l'avvocato Carta.
In una lettera inviata nelle scorse ore al Corsera, il militare aveva respinto l'invito del giornalista Carlo Verdelli a dimettersi dall'esercito. "Nessuna legge o normativa mi impone di farlo", aveva spiegato. E ancora, mandando letteralmente in tilt la sinistra, aveva spiegato di non escludere un proprio ritorno al servizio militare attivo.
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