Paniz smonta la legge Severino

Allam e Paniz intervistati dal direttore Sallusti. Segui la diretta streaming da Sanremo e partecipa su Twitter con l'hashtag #controcorrente

Paniz smonta la legge Severino

Nemmeno una delle poltroncine rosse del teatro Biribissi è libera, quando Alessandro Sallusti inizia a parlare alla platea. “Sono stato in contatto col presidente Berlusconi fino a poco fa e lui è stato tentato, fino all'ultimo, di venire qui. Ma, capite bene, che in questo momento ogni parola detta del Cavaliere ha un peso particolare. Ma non escludo che nei prossimi giorni possa fare un annuncio proprio da questo palco. Sarebbe venuto anche a piedi qui, per stare insieme al suo popolo”. La folla esplode in un lungo applauso e ha inizio l'incontri tra Magdi Cristiano Allam e Maurizio Paniz.

“La legge Severino viola almeno in tre profili il quadro giuridico – spiega Paniz -. La funzione del parlamentare è disciplinata dalla Costituzione italiana. Come si modifica una funzione che è disciplinata dalla Costituzione? Soltanto con una legge costituzionale, ma la legge Severino è ordinaria. Non è possibile con una legge ordinaria modificare il contenuto della Costituzione. Questo è il primo profilo di valutazione. Secondo profilo: nel nostro ordinamento esiste l'articolo 25 della Costituzione secondo comma che dice che nessuno può essere punito con una legge che è stata fatta successivamente al fatto da cui deriva la condanna. In questo caso la legge è del 2012 e il reato sarebbe stato commesso nel 2001. Il terzo profilo di valutazione attiene alle norme europee: in tutta Europa vige il principio che nessun cittadino può essere sanzionato da una norma successiva al fatto commesso”.

Sallusti chiede: “Ma allora perché, a parte te, tutti hanno votato questa legge se è così incostituzionale? “Io non l'ho votata per una serie di motivi - risponde Paniz-. Tra gli altri anche perché avrebbe trasformato in reato la raccomandazione generica. Non si distingueva tra la segnalazione e la raccomandazione. Poi non l'ho votata perché abbreviava i termini della prescrizione per concussione per altro avvantaggiando Penati”. Il direttore chiosa: “Insomma il Pdl ha votato una legge che ha salvato Penati e mandato in galera Berlusconi.”

“Io vorrei dire subito, per una strana coincidenza – spiega Magdi Allam -, che il 9 settembre del 2013 entra nella storia. Tra due giorni è l'anniversario dell'11 settembre che è il più clamoroso attentato della storia. Il 12 settembre 2006 c'è stato il discorso di Benedetto XVI a Ratisbona. Il 14 settembre del 2008 con il tracollo della Lehman Brothers abbiamo il punto nodale della crisi economica. Il 15 settembre del 2006 muore Oriana Fallaci che rappresenta un'icona della nostra storia contemporanea. Sono coincidenze che fanno riflettere perché questo accanimento giudiziario nei confronti del Cav rappresenta la massima decadenza delle istituzioni". Poi il giornalista e politico vira sulla politica estera: "I ribelli siriani sono solo terroristi islamici. Sono loro, come hanno sentito Piccinin e Quirico, ad aver usato le armi chimiche. Non Assad. Oggi in Siria gli americani sono schierati, dunque, dalla parte di Al Qaeda. E' sconvolgente. Noi dobbiamo riscattare i valori inalienabili della sacralità della vita, della libertà della persona e della libertà di scelta”.

Poi si plana di nuovo sulla politica. “Trovo veramente sconvolgente una sentenza nella quale si afferma la responsabilità di Berlusconi quando viene assolto il presidente Mediaset – spiega l'avvocato -. E trovo assurdo che il popolo italiano non si ribelli alla creazione di un nuovo reato: l'ideatore di reato. E' come se uno scrive un libro su come rapinare una banca. Un altro lo legge e la rapina. Poi viene arrestato lo scrittore e non il rapinatore. E' assurdo. Ma ormai c'è poco da fare. Tra un mese Berlusconi deve decidere se andare ai domiciliari o fare i servizi sociali. Salvo che il presidente della Repubblica gli dia, non la grazia, ma la commutazione della pena. Come ha fatto con Alessandro Sallusti. Napolitano deve dare la commutazione a un uomo che per vent'anni, quando poteva stare come un pascià, ha lavorato per il Paese”.

“Io ringrazio Napolitano – dice Sallusti a proposito della sua vicenda giudiziaria -. Ma credo che mi abbia dato la commutazione, non perché gli stia simpatico, ma perché conveniva a lui, al sistema che difende. Lo ha fatto perché eravamo alla vigilia di una elezione delicatissima e un direttore in carcere sarebbe stato un vantaggio per il centrodestra. Un vantaggio che non voleva concedere”.

Poi il direttore si rivolge a Magdi Cristiano Allam: “Banalizzando: tu sei battezzato dal Papa ma perché non sei imbarazzato a stringere la mano a un Berlusconi che ha fatto i bunga bunga?" “Credo che Berlusconi sia stato un esempio di coerenza nell'assumere una posizione che ha voluto assumere una missione: bloccare quella che era una strategia, un chiaro complotto per dare il potere ai comunisti in Italia - motiva Allam -. Se noi oggi siamo qui e possiamo parlare in certi termini lo si deve anche alla sua operazione. Dobbiamo separare sempre la vita personale dall'impegno politico”.

Poi Paniz torna all'attacco dello strapotere della magistratura: “Da quando non c'è l'immunità non c'è nessun tipo di controllo nei confronti del potere della magistratura. La giustizia è un bene talmente primario che noi del centrodestra vorremmo riformarla insieme a tutti, non crediamo che si possa fare un intervento a colpi di maggioranza. Questo è il limite di essere liberali e di avere il rispetto degli altri. Poi alcune persone in ruoli chiave hanno bloccato tutto: come la presidente Buongiorno”.

Con Magdi Cristiano Allam si torna all'estero. Ma parlando sempre del Cavaliere, a partire dai tristemente noti sorrisini di Sarkozy e la Merkel. “Berlusconi costituiva un ostacolo a un disegno tecnocratico germanocentrico”, ricorda il direttore del Giornale. “Non bisogna essere dei grandi economisti – spiega Allam -, qualsiasi massaia sa bene che fino al 2001 con un milione e cinquecentomila lire una famiglia viveva bene. Nell'arco di poco tempo, con l'Euro, gli italiani sono diventati poveri”. Paniz interviene: “Bisogna dare un nome a chi ha impoverito il Paese: Romano Prodi e Mario Monti”. Allam continua: “Solo affrancandoci dall'Euro e dalla Banca centrale europea possiamo ripartire. La battaglia per la sovranità monetaria e legislativa è fondamentale. Basta pensare al Fiscal compact che è una legge europea che ci impoverisce sempre di più, imponendoci di abbassare incredibilmente il debito pubblico. Tutte queste regole sono fatte a tavolino ma non hanno nessuna valenza economica sul piano reale. Il Giappone ha un debito pubblico doppio rispetto a quello italiano, ma è un paese che va bene. Perché a differenza dell'Italia il Giappone i soldi se li stampa.”

La colpa di questa situazione? Allam non ha dubbi e punta il dito contro l'ex presidente del Consiglio: “Mario Monti è stato l'uomo inviato dalla finanza speculativa globalizzata per fare i loro interessi. Quando ha giurato sulla Costituzione era nel consiglio di Glodman Sachs e del Gruppo Bilderberg. Dobbiamo affrancarci da una realtà che mette al centro la moneta, le banche e i mercati.”

Paniz prosegue sulla stessa linea: “Berlusconi in molte occasioni ha cercato di portare l'Italia nel posto che le spetta in Europa. Ma l'asse franco-tedesco lo ha impedito. Pensiamo anche a Gheddafi: prima dell'intervento bellico il primo partner economico della Libia era l'Italia. Ora la Francia...”. Sallusti torna a bomba sulla cronaca politica di questi giorni e chiede a Paniz: “Riesci a immaginare il Pdl senza Berlusconi?”.“No lui è ancora innegabilmente il leader – risponde il legale -. Il limite del centrodestra è non aver trovato un nuovo leader. Forse anche perché il cerchio magico attorno a Berlusconi lo ha impedito”.

Allam torna sulle questioni economiche: “Si deve promuovere un soggetto politico nel centrodestra che voglia la nostra sovranità monetaria, legislativa e giuridica Attraverso le primarie dobbiamo consentire la scelta di nuovi leader”.

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