Patto per l'edilizia: i costruttori incontrano Monti e Bersani, dopo Berlusconi

Mercoledì 20 alle 11,30 nella sede romana dell'Ance, l'appuntamento con il premier e leader di Lista Civica. Venerdì 22, con il leader del Pd Pierluigi Bersani, alle 15,30.Berlusconi è intervenuto il 6 febbraio

I costruttori incontreranno Mario Monti mercoledì 20 alle 11,30 nella sede romana dell'Ance, per proporre al premier e leader di Lista Civica di firmare il loro programma di rilancio dell'edilizia.
Due giorni dopo, venerdì 22, sarà la volta del leader del Pd Pierluigi Bersani, alle 15,30 pronunciarsi sul patto per la 17esima legislatura chiamato "Addendum per l'Edilizia".
Così si concluderà il ciclo di appuntamenti voluti dal costruttori alla vigilia delle prossime elezioni, che implicitamente comporta un orientamento del voto degli imprenditori di questo importante settore.
Tutto è iniziato il 6 febbraio, con l'intervento all'Ance del leader del Pdl Silvio Berlusconi, che ha detto di condividere punto per punto il manifesto dei costruttori.
L'Ance vuole confrontarsi con i capi nazionali dei principali schieramenti politici per ottenere impegni precisi, diversi dalle vane promesse venute in passato dai vari governi Prodi, Berlusconi e Monti, sempre rimaste sulla carta.
In vista delle elezioni del 24 e 25 febbraio prossimi i costruttori, alle prese con quella che definiscono «la più grave crisi dal dopoguerra ad oggi», reclamano dai protagonisti della politica una svolta: la presa d'atto che l'impulso alla crescita dell'Italia, come insegnano le politiche adottate in molti altri Paesi in Europa e in America, comincia proprio dal rilancio delle opere pubbliche e dal sostengno alle imprese di costruzioni.
Il documento già presentato a Berlusconi e che sarà sottoposto all'attenzione di Monti e poi di Bersani, contiene un vero e proprio patto con la politica per la prossima legislatura.
Il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, illustrerà al premier mercoledì i quattro impegni richiesti ai partiti che formeranno il prossimo governo e il prossimo parlamento, con altrettante misure prioritarie da mettere in campo subito per consentire la ripresa del settore delle costruzioni.
Ecco i quattro i punti contenuti nel documento che si propone di "riaccendere il motore dell'edilizia".
Primo: "Pagare i lavori eseguiti", con "un piano effettivo di pagamento di tutti i debiti pregressi dellepubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese per i lavori da queste eseguiti".
Secondo: "Garantire l'accesso alla casa", con misure che vanno dalla promozione di strumenti finanziari per riattivare il circuito del credito, ad un piano pluriennale di edilizia sociale sostenibile, fino alla revisione della disciplina dell'Imu con l'eliminazione dell'imposta sugli immobili costruiti dalle imprese edili e non ancora venduti.
Terzo:''Investire su sicurezza del territorio, scuole, infrastrutture'' e rivedere le regole del Patto di stabilità interno, dando immediata attuazione ai programmi infrastrutturali già finanziati dal Cipe.
Quarto:"Un piano per riqualificare le città", con un riordino della normativa e degli incentivi fiscali e l'istituzione di un "ministro per la città" che superi la frammentazione delle decisioni.
La denuncia dei costruttori è forte: la crisi non si arresta e ha raggiunto ormai anche le zone più ricche e economicamente floride del Paese.
Lo dimostrano non solo i dati Cerved sui fallimenti delle imprese - oltre 10mila dei quali, secondo le elaborazioni Ance, riguardano le costruzioni - ma anche la manifestazione degli imprenditori edili di Milano, scesi in piazza nei giorni scorsi.
Il presidente dell'Ance Buzzetti si augura che questa ennesima importante iniziativa del settore porti a un'inversione di tendenza nelle politiche economiche del Paese.
E sottolinea che difficile accesso al credito per famiglie e imprese e ritardati pagamenti della p.a. sono le maggiori criticità che stanno causando un vero e proprio boom di fallimenti delle imprese edili, ormai vicino alla cifra record di 10mila, destinata ancora a crescere.
Buzzetti ricorda che la crisi ha già provocato la perdita di 350 mila posti di lavoro nelsettore delle costruzioni, 550mila con l'indotto.
"Tutto quanto è stato inserito in questo documento - dice il numero uno dell'Ance- rispecchia le cose che possono essere fatteper arrivare in fretta ad un rilancio del settore".
Sull'"Addendum per l'Edilizia" il leader del Pdl Berlusconi ha garantito un impegno del centrodestra, pur senza firmare il documento presentatogli da Buzzetti.
« Lo fimerò - ha detto il Cavaliere- da ministro dell'Economia. Se governeremo il Paese faremo un incontro serio con i costruttori per esaminare in profondità questi temi".
E Berlusconi ha anche fatto una promessa particolare: ''Garantisco che c'è la possibilità di abolire l'Imu sulla prima casa e di restituire i soldi dell'Imu del 2012.

Mi sembra assolutamente sensata la vostra richiesta di abolire l'Imu sul magazzino, sull'invenduto , che equivale a 80-90 milioni e mi prendo in carico la vostra preoccupazione''.
Adesso, i costruttori aspettano al varco il premier Monti e poi Bersani, per valutare le loro risposte alle proposte «vitali» dell'Ance.

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