Il pirata di Roma era appena uscito di cella

Il pirata di Roma era appena uscito di cella

RomaHa un passato da tossicodipendente e precedenti per droga e rapina. Poca umanità, tanto cinismo, al punto da lasciare a terra un bambino dopo averlo investito, pur di fuggire, di non tornare in prigione. Questo è Simone Venditti, 37 anni, arrestato ieri alle 8.30 dal commissariato Primavalle per aver travolto giovedì pomeriggio in via Pietro Maffi, a Roma, un dodicenne che ora lotta tra la vita e la morte in un lettino della terapia intensiva pediatrica del Policlinico Gemelli.
Il pirata della strada era stato scarcerato sei mesi fa e ora gli esami tossicologici diranno se fosse sotto effetto di alcol e droga due giorni fa, quando ha fatto volare per venti metri quel corpicino, per poi pigiare il piede sull’acceleratore della Opel Meriva e scomparire, nascondendo successivamente l’auto dietro una siepe in via Sirleto.
«Sono uscito dal carcere sei mesi fa e non volevo ritornarci», avrebbe detto agli agenti diretti da Domenico Condello, che lo hanno fermato con l’accusa di lesioni personali e omissione di soccorso mentre si recava nell’abitazione della fidanzata, in via Forgia. La donna, che era con lui nel momento dell’incidente e successivamente si è barricata in casa, ha raccontato di aver invitato il fidanzato a fermarsi per soccorrere il bambino. Ma Venditti non l’ha fatto. Su di lui pendevano già le accuse di rapina e ricettazione e dopo tre anni in cella aveva lasciato il carcere il 16 ottobre scorso. Anche la sua compagna a 35 anni ha già un curriculum vitae di tutto rispetto, con precedenti per droga e rapina e la sua posizione è al vaglio degli investigatori, perché alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto al volante della Meriva una donna dai capelli molto lunghi.
A portare la polizia sulle tracce di Venditti sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza poste in via Maffi e i controlli incrociati effettuati grazie alla testimonianza di alcuni passanti, che avevano indicato alla municipale alcuni numeri della targa dell’autovettura, intestata alla sua convivente, la cui posizione ora è sotto la lente d’ingrandimento della Procura. E non è escluso che nelle prossime ore possano aprirsi nuovi scenari su quanto accaduto.
Gli agenti della scientifica hanno eseguito prelievi, anche biologici sull’auto, sulla quale sono stati riscontrati già segni evidenti dell’impatto e tracce ematiche, mentre sono in corso le analisi per verificare l’eventuale assunzione di stupefacenti da parte del conducente.
«L’attività di indagine è stata molto serrata - ha detto il commissario Condello -. Questo ci ha consentito in breve tempo di assicurare alla giustizia questo individuo prima che fossero occultate le prove».

Ora bisognerà solo capire se sarà possibile ricordare il «caso Venditti» per la rapidità in cui è stato risolto o per quanto poco impiegherà la «giustizia italiana» a rimettere in libertà l’ennesimo pirata della strada.

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