"Procedete". Nessuna deroga per la Ong diretta a Marina di Carrara

La nave Ong voleva deviare per recuperare altri 60 migranti in Sar maltesi: Italia e Malta hanno intimato Life Support di procedere sulla sua rotta

"Procedete". Nessuna deroga per la Ong diretta a Marina di Carrara

Continuano le pretestuose richieste all'Italia da parte delle Ong per interventi in acque Sar non di competenza del nostro Paese. Ieri è arrivata una comunicazione al Mrcc di Roma per un barchino intercettato a poche miglia dalla Sar libica, in acque di competenza maltese. L'Italia non ha avviato l'intervento ma per tutto il giorno, fino a questa mattina, Alarm Phone ha continuato a premere affinché venisse effettuato il soccorso.

Malta sembra aver intrapreso una strategia ben precisa non riconoscendo alcun ruolo alle navi delle organizzazioni governative e prendendo come unico riferimento le navi mercantili che transitano nella sua zona. Anche questa volta, infatti, lo Stato insulare non ha dato seguito alle comunicazioni delle Ong che hanno preso contatti con il suo centro di controllo. Infatti, i 60 migranti sono stati presi a bordo da un mercantile coordinato dalle autorità maltesi, che se ne faranno carico.

Al centro della disputa due barchini, ognuno con circa 30 persone a bordo. Uno di questi è quello che è stato avvistato per la prima volta a breve distanza dalla Sar libica. "Sea Bird 2 l'ha localizzata e segnalata a un mercantile che ha dato la disponibilità a recarsi sul luogo, ma la Mrcc maltese gli ha intimato di procedere verso la sua rotta", dicevano ieri dalla nave Life Support di Emergency, che sabato ha effettuato un intervento prendendo a bordo 55 persone e che ora si sta dirigendo al porto assegnato dall'Italia, quello di Marina di Carrara.

La stessa nave, mentre viaggiava in direzione del porto toscano pare abbia dato la sua disponibilità al Mrcc di Roma di invertire la rotta per intervenire, ricevendo risposta negativa: "Abbiamo ricevuto la risposta di procedere verso il porto assegnato di Marina di Carrara senza cambiamenti di rotta". L'Italia non ha fatto deroghe alla nave della Ong imponendole la prosecuzione del viaggio verso il porto assegnato, come dispone il decreto firmato da Piantedosi.

Intanto l'Italia si organizza per fronteggiare i maxi-arrivi, che hanno reso necessario l'attivazione di uno stato di emergenza, come già avvenne all'inizio della guerra in Ucraina: "Quando in un fine settimana ne arrivano 6mila io sfido chiunque con strumenti ordinari a trovare loro un'adeguata e dignitosa sistemazione".

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