A proteggere i negozi sono gli spacciatori

A Torino è nata la ronda – pusher. A garantire i commercianti dalle rapine e dalle estorsioni e i cittadini da furti e scippi nella zona di San Salvario, nel cosiddetto quadrilatero dello spaccio della droga, ci pensano gli spacciatori. Che, ovviamente hanno un loro tornaconto: garantendo la «sicurezza» alla gente del quartiere, tengono lontane da loro le odiate «divise». E cosi italiani e neri possono spacciare tranquillamente. O quasi. Nessuno lo dice esplicitamente ma la presenza degli spacciatori – ronda e' ben accetta. Pare che nessuno si sia indignato per questa nuova figura di garante della «legalità».
A raccontare dell'esistenza di queste ronde è stato a «Repubblica Torino» il farmacista Mauro Guzzinati. «Il 4 giugno tre malviventi hanno cominciato a prendere prodotti e a metterli nelle giacche. Intervenuti, riusciamo, non potendo perquisirli, a fargliene mollare la massima parte». Poche ore dopo il farmacista denuncia l'accaduto ai vigili urbani i quali «mi rispondono con un controlleremo».
Eppure tanta indignazione aveva provocato nella sinistra la nascita delle ronde leghiste. Uomini e donne pacifici e disarmati, organizzatisi per vigilare sulla sicurezza dei loro concittadini. La sinistra e gli antileghisti più in generale insorsero, puntarono il dito contro i tanti sceriffi che avrebbero potuto provocare una guerra civile, o peggio, nelle città. Ma, siamo sicuri, che altrettanto disarmati lo siano anche i pusher? È forte invece il timore che si rischi di arrivare a un sanguinoso scontro tra bande a San Silvario.
Ma è ancora Guzzinati a raccontare. «Quando il vigile si allontana, uno spacciatore che aveva sentito la mia discussione, mi chiama, si informa sull'accaduto e mi rassicura: ”ci pensiamo noi a proteggervi”». Il giorno dopo lo spacciatore torna dal farmacista e gli dice «che ha parlato con i ragazzini e che non avremo più problemi, che manterranno l'ordine su quest'angolo e che non abbiamo nulla da temere».
San Silvario ricorda uno dei migliori film di Pasquale Squitieri «I guappi», girato in un'epoca in cui (fine ‘800) il governo piu' che mai in stato confusionale nella lotta al crimine, decise di fare indossare la divisa a molti delinquenti, per sconfiggere la stessa delinquenza. A Torino non siamo ancora arrivati a questo punto ma, gli spacciatori che offrono protezione ai cittadini onesti sono un paradosso veramente insopportabile.
Sempre a Napoli, la sicurezza ai commercianti in numerosi quartieri della città, viene offerta dalla camorra.

Polizia e carabinieri da decenni invitano le vittime del racket delle estorsioni a denunciare e a mandare in galera gli esattori dei clan.
Qualche volta l'appello è raccolto, molto più spesso, no. Ma, a Napoli e nelle altre regioni del sud, dove comandano mafia e ‘ndrangheta, questo silenzio si chiama omertà.

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