"A volte ritornano". Nella politica nostrana, questa è una saga costante. Parliamo degli highlander, coloro che si credono immortali e che, nonostante le sonore sconfitte subite, si ributtano nell'agone politico convinti di potere rinascere. Così è successo che Gianfranco Fini pochi giorni fa ha annunciato di star lavorando a un nuovo movimento, e oggi anche Antonio Di Pietro ha fatto lo stesso. Il movimento però resta sempre quello di Italia dei Valori, è lui, l'ex toga di Mani pulite, nonché presidente onorario Idv e anche avvocato, che ritorna.
"Ora mi rimetto in gioco. E torno a candidarmi", annuncia Di Pietro, commentando a Campobasso il "deludente" risultato elettorale delle ultime elezioni europee e amministrative. "Non più dunque presidente onorario?", chiedono i giornalisti. "L’onorario è quello che partecipa all’Associazione dei combattenti e dei reduci. Io combattente lo sono, per il reduce c’è ancora tempo. Io non ho bisogno di avere un titolo, un ruolo, una funzione formale; l’Idv l’ho fondata e mi sento parte integrante di essa", ha chiosato l'ex toga. Che poi, per cercare di dare una sterzata di novità al partito, frena invece sul ritorno del suo nome nel simbolo: "Io credo che bisogna avere rispetto del tempo che passa. Non dobbiamo chiedere al cittadino un voto perchè c’è un nome sul simbolo, senza poi sapere chi sono poi i reali candidati. Il partito deve essere impersonale, in grado di eleggere dei candidati per quello che sono e per quello che fanno".
Ma a cosa punta Tonino? "Dobbiamo avviare un percorso che, ripartendo dallo spirito di Vasto, riporti alla riaffermazione della coalizione di centrosinistra e a una ristrutturazione del partito, liberandoci di quelle scorie degli approfittatori che abbiamo già vissuto al nostro interno". Ecco fatto. Un ritorno al passato, dunque, a quella foto in cui lui era alla sinistra di Bersani che, a sua volta, aveva Vendola alla sua destra.
Ci crede, Di Pietro: "L’Idv alle ultime elezioni europee e amministrative ha preso un risultato a macchia di leopardo, in alcune realtà, come Molise, Abruzzo, Sardegna, Basilicata, Campania, ha avuto risultati che ci fanno ben sperare. In altre realtà invece non siamo stati all’altezza della situazione, tanto che la cittadinanza si è dimenticata di noi e se se ne è ricordata lo ha fatto per qualche inefficienza o addirittura per qualche comportamento irregolare di nostri dirigenti o amministratori. Per questa ragione con umiltà e anche con determinazione io ho detto: costruiamo una nuova Italia dei Valori, che non chiede il voto perché c’è Di Pietro, ma dove Di Pietro è uno dei tanti e che nel territorio è un partito strutturato e in grado di rispondere tutti i giorni ai cittadini".
538em;">E tra i primi obiettivi da raggiungere c'è la riforma della legge elettorale: "Chiediamo a Renzi che tra le urgenze da mettere in campo ci siano la nuova legge elettorale e il ritorno alle urne, perché non ha senso che le riforme costituzionali vengano fatte da un Parlamento sostanzialmente illegittimo, così come ha detto la Corte Costituzionale".
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