Il rogito Prezzo, mutuo, categoria. Nulla torna

RomaTrecentodieci metri quadrati, suddivisi in quattordici vani più giardino e doppio posto auto (uno per cortile), ai Parioli, quartiere super esclusivo della Capitale, in un edificio di valore architettonico. Ma questo appartamento «non è di lusso». Lo dichiarano dal notaio Vittorio Grilli e Massimo Tosato, acquirente e venditore della casa di via San Valentino, forti di un decreto ministeriale del 1969. Grilli, ora ministro dell'Economia, ha comprato l'immobile per un milione e 65mila euro con le agevolazioni fiscali previste per la prima casa. Nell'atto di compravendita, firmato il 27 aprile del 2004 davanti al notaio Ignazio De Franchis, c'è tutto su quel grande appartamento romano, acquistato da Tosato - vicepresidente della fund manager Schroders Plc di Londra - a un prezzo certamente molto più basso rispetto alle quotazioni di mercato del 2004, quando un metro quadro ai Parioli passava di mano intorno ai 7mila euro.
L'appuntamento per il rogito è presso la sede del Monte dei Paschi di Siena, la banca che poi concederà a Grilli un mutuo molto più elevato del valore dichiarato, di 1,5 milioni di euro. Per la parte venditrice c'è Clara Redi, l'anziana mamma di Tosato. Il figlio, da Londra, cinque giorni prima le ha conferito una procura speciale per concludere l'affare. Una casa, quella al civico 21 di via San Valentino, dagli illustri inquilini: Tosato a sua volta aveva infatti acquistato l'appartamento dall'ex ministro del Pri Aristide Gunnella e dalla moglie Michela Lo Buglio, una parte nel dicembre del 1995, un'altra nell'ottobre del 1999. Accorpandolo, poi, a un'altra porzione già di proprietà della holding di famiglia, la Tosato spa. Alla fine salgono a 310 i metri quadri acquistati da Grilli, una gran bella casa, ma come detto «non di lusso». Eppure proprio il decreto ministeriale citato nell'atto notarile definisce di lusso tutte le proprietà più estese di 240 metri quadrati. E il dato dei 310 metri quadri commerciali lo fornisce lo stesso Grilli nella scheda sulla trasparenza patrimoniale disponibile sul sito del Tesoro.
Nell'atto di compravendita non c'è alcuna notizia sul mutuo, si dà solo atto dell'avvenuto pagamento. Ma dagli atti dell'Agenzia del territorio risulta, lo stesso 27 aprile del 2004, di fronte al medesimo notaio, l'accensione di una «ipoteca volontaria derivante da concessione a garanzia di mutuo», stipulato da Grilli con Monte dei Paschi. Il capitale richiesto è di 1,5 milioni di euro, il tasso d'interesse annuo è del 3,75 per cento, la durata trentennale. Ma nell'atto di compravendita, come detto, si legge un'altra cifra.

«Il corrispettivo della vendita - scrive il notaio - è stato tra le parti convenuto e accettato nella somma di euro un milione 65mila, somma che il venditore, come in atto rappresentato, dichiara di avere già ricevuto dalla parte acquirente, alla quale rilascia, con la firma del presente atto, ampia, finale e liberatoria quietanza di saldo e dichiara di rinunciare espressamente all'ipoteca legale».

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