"Il Papa stesso è addolorato, perché, stando a quanto sinora si è potuto appurare, qualcuno a lui vicino sembra responsabile di comportamenti ingiustificabili sotto ogni profilo". A dichiararlo è il sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu che poi ha definito "la pubblicazione delle lettere trafugate un atto immorale di inaudita gravità. Soprattutto perché non si tratta unicamente di una violazione, già in sé gravissima, della riservatezza alla quale chiunque avrebbe diritto, quanto di un vile oltraggio al rapporto di fiducia tra Benedetto XVI e chi si rivolge a lui, fosse anche per esprimere in coscienza delle proteste".
Nella lunga intervista pubblicata sulla prima pagina dell’Osservatore romano, Becciu ha spiegato che "in parecchi documenti pubblicati ci si trova in un contesto che si presume di totale fiducia. Quando un cattolico parla al Romano Pontefice, è in dovere di aprirsi come se fosse davanti a Dio, anche perché si sente garantito dalla assoluta riservatezza".
"Spiace che del Vaticano si abbia un'immagine tanto deformata. Ma questo ci deve far riflettere, e stimolare tutti noi a impegnarci a fondo per far trasparire una vita più improntata al Vangelo", ha invitato il sostituto della Segreteria di Stato vaticana.
Che poi, in riferimento al libro Sua Santità di Gianluigi Nuzzi, ha lanciato un monito a media e stampa perché "ci dovrebbe essere anche un sussulto etico, cioè il coraggio di una presa di distanza netta dall’iniziativa di un loro collega che non esito a definire criminosa. Un po' di onestà intellettuale e di rispetto della più elementare etica professionale non farebbe certo male al mondo dell’informazione".
Inoltre, ha affermato ancora Becciu, "dietro ad alcuni articoli mi pare di trovare un’ipocrisia di fondo. Da una parte si accusa il carattere assolutista e monarchico del governo centrale della Chiesa, dall’altra ci si scandalizza perché alcuni scrivendo al Papa esprimono idee o anche lamentele sull’organizzazione del governo stesso".
Per Becciu, "molti documenti pubblicati non rivelano lotte o vendette, ma quella libertà di pensiero che invece si rimprovera alla Chiesa
di non permettere. Insomma non siamo mummie, e i diversi punti di vista, persino le valutazioni contrastanti sono piuttosto normali. Se qualcuno si sente incompreso ha tutto il diritto di rivolgersi al Pontefice".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.