"Schlein candidata in tutta Italia". Il Pd è disperato: le pensa tutte per le Europee

In casa Partito Democratico circola la voce: il segretario potrebbe correre da capolista in tutte le circoscrizioni alle prossime elezioni europee. L'incubo flop inquieta i dem

"Schlein candidata in tutta Italia". Il Pd è disperato: le pensa tutte per le Europee
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Nei tempi della politica un anno corrisponde a un'era geologica: in 12 mesi può accadere di tutto, basta una singola dichiarazione per rivoluzionare le dinamiche (in positivo o in negativo) e cambiare del tutto lo scenario del momento. Ma nel Partito democratico c'è già fretta e si inizia a guardare con grande ansia alle elezioni europee del prossimo anno: un appuntamento elettorale che è motivo di grande agitazione al Nazareno che, temendo un flop dalle relative conseguenze imprevedibili, sta studiando una serie di ipotesi che raccontano bene quanto sia viva l'angoscia.

Schlein capolista in tutta Italia?

A svelare un retroscena interessante è Il Riformista, secondo cui a Elly Schlein sarebbe venuta in mente una "pazza idea". E chi l'avrebbe mai detto: la mossa, se confermata, prenderebbe spunto da quella di Matteo Salvini nel 2019. Da qualche ora in Transatlantico gira con insistenza una certa indiscrezione: il segretario del Pd starebbe valutando la possibilità di candidarsi da capolista in tutte le circoscrizioni alle prossime elezioni europee che si terranno tra il 6 e il 9 giugno 2024.

Una voce maligna o una seria opzione sul tavolo? Sarà il tempo a fornire la giusta risposta. Ma in casa Partito democratico ci si inizia a interrogare sulle reali intenzioni di Schlein qualora dovesse scendere in campo in tutta Italia: una scelta del genere troverebbe spiegazioni in logiche esterne o interne? Servirebbe per dare maggiore forza all'immagine mediatica del Pd o a lanciare un messaggio alle correnti di minoranza interna?

Inevitabilmente c'è chi ci legge un tentativo implicito di voler affermare la sua leadership una volta per tutte, come se volesse "costringere" a prendere atto del nuovo corso quelli che in questi mesi stanno tentando di mettere il bastone tra le ruote sperando in un suo inciampo (e ultimamente sono state tantissime le batoste alle elezioni amministrative e Regionali). Vedremo se si rivelerà essere una carta davvero nella manica o una semplice suggestione destinata a spegnersi.

L'opzione rosa per le Europee

A questo si aggiunge un'altra ipotesi che nelle scorse settimane ha fatto molto discutere: nel ventaglio delle opzioni rientrerebbe anche quella di schierare tutte donne nelle cinque circoscrizioni in cui è suddivisa l'Italia. Un'idea a tinta rosa che però ha già provocato più di qualche malumore nel Pd, specialmente da parte di coloro che scalpitano per una posizione privilegiata per correre da protagonisti e che invece si potrebbero ritrovare nelle seconde linee.

Magari si potrebbe dare priorità a profili esterni o comunque a quelli rimasti fuori dalle solite correnti. I mugugni si registrano principalmente tra gli uscenti e tra i cosiddetti cacicchi. Una modalità di questo tipo vedrebbe alcuni sindaci e deputati di lungo corso che aspirano alla testa della lista finire nelle retrovie. Il che ovviamente è fonte di irritazione e non fa altro che alimentare ulteriormente l'insofferenza verso la nuova gestione dem.

Lo scenario che inquieta il Pd

Una sfida a colpi di preferenze? Una strategia per mantenere compatto il partito? Si resta in attesa di conferma o smentite per quanto riguarda la voce secondo cui Schlein sarebbe pronta a candidarsi capolista in tutte le circoscrizioni per le elezioni europee. Ma le varie opzioni hanno un comune denominatore e fotografano una situazione chiara: sono solo mosse di facciata, mosse della disperazione perché si vuole evitare a tutti costi un tonfo.

Il motivo è noto: se il Partito democratico dovesse fallire anche alle Europee a quel punto il ruolo di Elly sarebbe a fortissimo rischio. Anzi, per molti è una certezza: Schlein sarebbe costretta a fare un passo indietro di fronte a un esito negativo alle urne. Il turno elettorale sarà determinante per il suo futuro alla guida del Pd.

Si troverà a un bivio: un grande risultato per rilanciare la galassia dem o un flop per gettare nuovamente i dem nel caos e assistere all'ennesimo cambio di segreteria. Uno scenario che inquieta chi teme di andare a casa.

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