Lo scontro con Fazzolari, poi l’annuncio: Meloni incontrerà Calenda la prossima settimana

Il premier ha accettato l’invito del leader di Azione, Carlo Calenda, a incontrarsi per un confronto sulla "contromanovra" che il Terzo Polo ha presentato oggi

Lo scontro con Fazzolari, poi l’annuncio: Meloni incontrerà Calenda la prossima settimana

Giorgia Meloni incontrerà Carlo Calenda la prossima settimana. Il premier accetta l’invito del leader di Azione a un confronto sulla "contromanovra" che il Terzo Polo ha presentato oggi in conferenza stampa.

Otto proposte su fisco, welfare e sviluppo che, secondo Carlo Calenda, "offrono risposte vere al Paese" a parità di coperture. Il leader di Azione boccia in toto la legge di Bilancio: "Una presa in giro, in primis per gli elettori del centrodestra". Ma, un minuto dopo, tende la mano al premier chiedendo"un incontro urgente" e con una certa malizia dice:"Lei è nuova. Credo vada aiutata, non solo contestata". E aggiunge: "Noi siamo disponibili". Ma è veramente così? Calenda, secondo quanto apprende ilGiornale.it, ha inviato le sue proposte al premier Meloni tramite What’sApp intorno alle 14. Contemporaneamente Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario con delega all’attuazione del programma, incalzato dai giornalisti, dichiara: "Se Calenda ha un’idea veramente geniale (sul reddito di cittadinanza o di inclusione, ndr), la metteremo nella legge di Bilancio. Purtroppo finora non sono arrivate, altrimenti le avremmo saccheggiate, ma siamo fiduciosi". Quando Fazzolari parla sono le 14. Il sottosegretario non può certo sapere che in quegli stessi minuti il leader di Azione stava inviando le sue proposte alla premier. Eppure Calenda parte all’attacco tramite Twitter. La sua è una replica sprezzante:"Non so quale sia l’esperienza di Governo di questo signore che non conosco. Per sua informazione abbiamo pubblicato e inviato a @GiorgiaMeloni e Giorgetti i dettagli delle nostre proposte. Chiacchierare prima di informarsi porta a dire cavolate. Buon lavoro". Certo che questo tweet non sembra un buon viatico per avviare una discussione serena e costruttiva col governo, anzi: ricorda tanto il sabotaggio dell’alleanza col Pd. Se, infatti, il leader di Azione cercasse un vero confronto col governo non avrebbe rilasciato delle simili dichiarazioni nei confronti del sottosegretario alla presidenza del Consiglio (non una figura di secondo piano nel governo). Ma non solo.

Il leader di Azione avrebbe, soprattutto, dovuto evitare di scrivere quel tweet con cui lascia intendere di aver inviato la sue proposte già da giorni e non poche ore prima. Proprio negli stessi istanti in cui il sottosegretario all’attuazione del programma ha rilasciato la sua dichiarazione.

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