"Serve impegno di tutti". Femminicidi, l'appello anti-violenza di Roccella

"Siamo certi che ci sarà l'impegno di tutti, senza distinzioni di parte". L'auspicio del ministro affinché gli strumenti anti-violenza introdotti dal governo diventino presto legge

"Serve impegno di tutti". Femminicidi, l'appello anti-violenza di Roccella
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Bisogna "agire sulla prevenzione con tempestività". Perché questo può "salvare delle vite" per davvero. Dopo gli episodi di violenza sulle donne registrati nelle ultime settimane, il ministro Eugenia Roccella ha fatto appello a tutte le forze politiche. Di fronte alla barbarie, serve unità. Lo strumento per rispondere all'urgenza "che ancora una volta e incessantemente le cronache ci propongono" - ha sottolineato l'esponente di governo - "c'è ed è il testo di legge varato dall'esecutivo, che mette in campo strumenti fortemente orientati alla prevenzione". Tale provvedimento, ha argomentato ancora Roccella, "è stato voluto come disegno di legge proprio perché su un tema come questo ci sia la massima condivisione".

Femminicidi, il disegno di legge

L'unione di intenti, in questo caso, può davvero essere la chiave di volta. Il segno di una politica vicina alle urgenze. Il suddetto disegno di legge è infatti già stato assegnato alla Commissione Giustizia della Camera e ora - ha auspicato Roccella - "siamo certi che ci sarà l'impegno di tutti, senza distinzioni di parte, affinché diventi presto legge dello Stato". Il ministro ha poi elencato all'Ansa le risoluzioni previste dal provvedimento: "il rafforzamento delle misure di prevenzione, l'uso più stringente dell'ammonimento, il potenziamento del braccialetto elettronico, l'arresto in flagranza differita". E ancora, "la previsione di tempi rapidi e certi per la valutazione del rischio da parte dei magistrati e per l'applicazione delle misure dopo le tante condanne che l'Italia ha ricevuto per ritardi drammatici che sono costati la vita a tante donne".

"Spezzare il ciclo di violenza"

Si tratta di interventi che - ha proseguito Roccella - "possono risolvere le inadeguatezze delle norme attuali e spezzare il ciclo della violenza prima che sia troppo tardi". Da qui, l'ulteriore appello alla tempestività per salvare vite. Dall'inizio dell'anno, nei primi sette mesi e mezzo del 2023, sono state uccise 75 donne. Anna Scala, 56 anni, è solo l'ultima vittima in ordine di tempo e il suo nome ancora non compare negli algidi elenchi che fotografano il fenomeno. Ieri, 17 agosto, la donna è stata accoltellata a morte a Piano di Sorrento dall'ex compagno, che lei stessa aveva già denunciato due volte per stalking. Nelle scorse ore a Silandro (Bolzano) sono stati celebrati i funerali della 21enne Celine Frei Matzohl, uccisa dal suo ex Omer Cim con nove coltellate. Il suo corpo era stato trovato senza vita in casa dell'uomo, mentre questi tentava di fuggire in Austria. Celine a giugno lo aveva denunciato ai carabinieri dopo essere stata percossa e minacciata e subito era scattato il "codice rosso". Ma non era stato possibile chiedere le misure cautelari perché si trattava di un unico episodio.

Anche Mariella Marino, 56 anni, si era rivolta alle autorità dopo le minacce dell'ex marito, che a luglio l'aveva attesa all'uscita di un supermercato e

l'aveva rincorsa per poi ucciderla con tre colpi d'arma da fuoco. L'intenzione del governo è quella di fermare il "ciclo di violenza", di intervenire con la legalità per fermare la follia. Prima che sia troppo tardi.

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