Fino all'inizio della guerra, l'Ucraina era il Paese più frequentato dai turisti dell'utero in affitto. Dare alla luce un bambino costa in Ucraina dai 40mila a 65mila euro, pagabili anche a rate. Qui la maternità surrogata è regolamentata per legge, e viene praticata da cliniche all'avanguardia.
Utero in affitto: i numeri in Ucraina
Con queste cifre erano circa 2500 le madri ucraine che, prima dell'invasione russa, ogni anno affittavano il loro utero, come ha raccontato un'inchiesta dell'Economist. Ma ancora oggi, nonostante la guerra, ogni mese sono una trentina le coppie italiane che sfidano le bombe per volare a Kiev nella speranza di avere un bambino di cui dichiareranno di essere i genitori.
Tutto attraverso delle agenzie, che come veri tour operator si occupano di tutti i servizi, dal viaggio, all'accoglienza, alla mamma scelta, al parto, al riconoscimento del bambino. Il Paese ha circa 50 cliniche riproduttive, e la legge agevola questo business. In Ucraina i futuri genitori sono elencati come madre e padre. Ciò significa ottenere un passaporto per il bambino e portarlo a casa è molto più semplice.
Come funziona la maternità surrogata in Ucraina
Irina Isaienko, responsabile del reparto maternità surrogata Biotexcom per le coppie italiane, ha spiegato all’Adnkronos come funziona il meccanismo dell’utero in affitto in Ucraina: "Nella nostra clinica abbiamo reparti per paesi anglofoni, per la Germania, per la Spagna, anche per la Cina - spiega - Da noi si rivolgono ogni mese trenta coppie italiane. Non tutte le domande vanno poi a buon fine, anche per ragioni economiche, ma ogni anno riusciamo a rendere genitori fino a cento di loro e oltre. Non abbiamo smesso di lavorare nemmeno con la guerra".
Ai genitori viene data inoltre la possibilità di selezionare la donna che condurrà la gravidanza considerando anche le sue caratteristiche fisiche. Una pratica razzista? "La donna che si candida da noi per diventare una mamma surrogata non porterà in grembo un bambino geneticamente suo, la legge ucraina prevede che sia un embrione formato dal 100% del materiale genetico della coppia o almeno dal 50%. Nel caso sia il liquido seminale del marito, l'ovocita sarà una donatrice, una terza donna anonima. La madre surrogata non dà alcun patrimonio genetico al bambino", osserva Isaienko.
Quando alle caratteristiche per "affittare" il proprio utero, la Isaienko aggiunge: "Una donna può diventare una madre surrogata o una donatrice di ovuli, in Ucraina, a condizione che abbia almeno un suo figlio sano e che abbia almeno 22 anni. Una donna che non ha mai partorito non può candidarsi. Non solo, se la salute lo permette, si può prestare il proprio utero fino a tre volte. Perché lo fanno? Naturalmente c'é un compenso, ma per la legislazione ucraina è più che altro un rimborso per le mancate entrate lavorative in gravidanza. Ci arrivano richieste anche da donne italiane per prestare il loro grembo, addirittura tempo fa ci ha contatto una ragazza incinta di due gemelli che non avrebbe potuto tenere, chiedendoci di prenderli. Non sono né povere, né analfabete, come si crede erroneamente all'estero. Sono, al contrario, donne che spesso lavorano, che magari sono già in maternità per i loro bambini e approfittano per portare avanti una gravidanza per conto di altri, così da poter guadagnare qualcosa e allo stesso tempo aiutare chi non riesce a diventare genitore".
Quanto costa l'utero in affitto in Ucraina
Veniamo al capitolo costi, che non sono per niente accessibili alle masse, confermando dunque che si tratta di un privilegio per pochi: "Abbiamo tre tipi di contratti. I costi variano dal tipo della diagnosi preimpianto sull'embrione ai tempi di attesa per avviare il percorso - conclude Isaienko - proprio perché la richiesta delle coppie supera notevolmente il numero delle madri surrogate che passano i nostri controlli. Si parte da 39.900 euro a 49.900 ai 64.900 euro, e si paga a rate”, afferma la responsabile ucraina.
È questa la pratica che la sinistra italiana sta difendendo, pur specificando, per non offendere la corrente cattolica o quella delle femministe, di essere contro l'utero in affitto. In Italia. Mentre lo consentono all'estero, ma solo per chi ha 65mila euro da spendere. Un diritto per i ricchi.
È questa l'ultima battaglia della
sinistra: non vogliono legalizzare l'utero in affitto in Italia, ma difendono i ricchi che si possono permettere di andare all'estero violando la legge in Italia. Alla faccia delle disuguaglianze e della legge uguale per tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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