Al Tg1 il tempo dato a ministri e premier raggiunge la percentuale bulgara del 62,89%. TeleMeloni, quindi? No, TeleDraghi, semmai. Perchè questo succedeva nel marzo 2022, in pieno governo Draghi e conseguente Viale Mazzini draghizzata. Tutto bene, tutto normale. Ma che succede nel Tg1 della «Rai meloniana», guidato da Gian Marco Chiocci, scelto personalmente dalla premier per dirigere l'ammiraglia dell'informazione Rai? Sorpresa per i sostenitori dell'occupazione nera della tv di Stato: il governo, nel Tg1 governista (peggio: «meloniano»!), è presente in percentuali molto minori rispetto al passato e ad altri governi.
La voce da guardare nei report mensili dell'Agcom è quella sul cosiddetto «tempo di parola», cioè i minuti in cui ministri e premier parlano direttamente in video. Nell'ultimo mese monitorato dall'autorithy, agosto 2023, la percentuale dedicata agli esponenti dell'esecutivo nel Tg1 è stato del 19,9%, quella al premier il 3,3%, totale 23,2% di tempo dato al governo. A luglio? Un po' più tempo per la Meloni, un po' meno per i suoi ministri, totale in linea con l'altro mese, 24,7%. Al Tg2 (diretto da Antonio Preziosi), da sempre meno «governativo» del Tg1, siamo sul 19,8% ad agosto e 20% a luglio. Ben al di sotto, quindi, della suddivisione «30-30-30» per governo, maggioranza e opposizione. Non fosse una Rai sotto un governo di centrodestra, si direbbero percentuali equilibrate.
Basta confrontarle con altri mesi e anni analizzati dall'Agcom. C'è una tabella che gira ai piani alti di Viale Mazzini. Si leggono mesi e numerini a fianco. Esempio. Dicembre 2018, a Palazzo Chigi c'è Giuseppe Conte, al Tg1 è appena arrivato Giuseppe Carboni, in quota Cinque Stelle. In quel mese il governo e il premier totalizzano al Tg1 un bel 43,2% di presenza nel tempo di parola. Ma ci sono picchi anche più alti. Sempre con Conte, ma nuovo governo (con il Pd), ottobre 2020, 49,7% di tempo nel Tg1 dell'epoca. Poi, più avanti, dicembre 2021, governo Draghi: 41,9%. Ma anche con la Meloni, nel Tg1 ancora a guida Monica Maggioni (direttore nominato nella stagione Draghi), il Tg1 è stato più «governativo» di adesso. Nell'aprile scorso il governo ha infatti avuto il 38,7%. A novembre e dicembre 2022, anche effetto della novità, percentuali di nuovo bulgare: rispettivamente 49,4% e 51%.
L'altro fronte di attacco sono gli ascolti del Tg1 di Chiocci, che ha già messo a segno diversi scoop e introdotto i reportage raramente visti prima. Qui, le rilevazioni fatte uscire sui quotidiani di opposizione utilizzano come termine di confronto gli ascolti del 2022. Un anno, sottolineano a Viale Mazzini, segnato da una serie di eventi eccezionali (a partire dalla guerra in Ucraina) che hanno «drogato» lo share dei telegiornali. Solo a settembre, il rush finale della campagna elettorale e poi le elezioni politiche, la vittoria della Meloni (e la novità della prima donna premier), ma anche la morte della regina Elisabetta, l'alluvione nelle Marche.
Grandi eventi che hanno fatto fare il boom anche agli ascolti del Tg1, diversamente dalla calma piatta degli ultimi mesi. Ma la guerra alla Meloni passa anche dalla Rai e dal Tg1, basterebbe anche solo lo scalpo di Pino Insegno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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