Spazzacamini e ricamatrici: gli antichi mestieri combattono la crisi

Tornano i lavori di una volta, che stavano per essere dimenticati. Merito dell'inventiva degli italiani nei periodi difficili

Spazzacamini e ricamatrici: gli antichi mestieri combattono la crisi

Non è proprio esatto dire che gli italiani subiscono la crisi, in attesa che passi la tempesta. Molti di loro, anzi, sanno reinventarsi un mestiere per superare il peggio. Così tornano a crescere lavori antichi, come lo spazzacamino, l'ombrellaio, la ricamatrice. Secondo uno studio della Camera di commercio di Monza e Brianza, causa crisi economica sono aumentati gli italiani che guardano alla tradizione: più 18 per cento in due anni degli spazzacamini (in totale sono 315), più 25 per cento rispetto al 2011 degli ombrellai (che hanno solo 10 attività, ma hanno ampliato il proprio business), più 15,6 per cento dei giostrai (ce ne sono 89). Diminuiscono invece i materassai, meno 11,1 per cento in due anni, e gli stagnini (i saldatori itineranti), meno 18,8 per cento.
Sono arrotini, ricamatrici, liutai (+13,4% dal 2011), intagliatori, accalappiacani (in totale solo 28), fabbri, barbieri, maniscalchi (+5,4%): in tutto i professionisti dal sapore d'antan in Italia sono circa 30mila. A volte trovarli è difficile, ma non impossibile. Sono titolari di un'azienda di arrotino 369 imprenditori e si trovano soprattutto in Emilia Romagna (68) e Lombardia (54). Ci sono ancora 69 magnani, o stagnini, che scelgono l'antico nome di riparatore delle pentole in rame nella descrizione della propria attività. Insieme a più di 14mila parrucchieri che preferiscono l'antico nome di barbiere, per lo più in Campania (2.492) e Sicilia (2.198).

Oltre agli imprenditori che puliscono canne fumarie e si definiscono con il tradizionale nome dello spazzacamino: sono 315, molti di loro (72) in Trentino Alto Adige. E tra le professioni femminili, sotto le voci merlettaia e ricamatrice si trovano 205 imprese (+4,1% in due anni), la maggior parte, 39, in Lazio.

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