Strage di Bologna, adesso spunta il brigatista Marra

Anche lui in hotel prima della bomba come i terroristi di Carlo, che per gli 007 era legato al br Girardi

Strage di Bologna del 2 agosto 1980
Strage di Bologna del 2 agosto 1980

Le coincidenze cominciano a essere troppe. All'indomani della rivelazione del Giornale sulla presenza di un presunto brigatista rosso in un albergo dirimpetto la stazione di Bologna la notte precedente la strage del 2 agosto, si materializza il nome di quel «simpatizzante»: si tratta di Francesco Marra, personaggio controverso, al centro di violentissime polemiche col fondatore storico della formazione della stella a cinque punte, Alberto Franceschini. La conferma arriva direttamente dal deputato Enzo Raisi di Fli, che da anni si batte per far emergere la verità vera sulla bomba e per far riaprire un caso ormai chiuso da una sentenza a dir poco discutibile che ha mandato all'ergastolo gli ex Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. Le nuove indagini puntano prepotentemente alla rete del terrorista Carlos, legato ai palestinesi, che avrebbe compiuto la strage come ritorsione all'arresto in Italia del leader del Fplp Abu Saleh e di alcuni autonomi legati a quest'ultimo. Due dei capi di questa rete, «Separat», attualmente indagati a Bologna - Thomas Kram e Krista Margot Frohlich - la notte prima dell'esplosione avevano dormito in un hotel a due passi dalla stazione, proprio come quel «simpatizzante». Che, come detto, ha finalmente un nome. «L'uomo legato alle Br al quale avete fatto riferimento nell'articolo di oggi (ieri, ndr) è Francesco Marra. Abbiamo scoperto con immensa fatica che venne interrogato nel 1981 dalla Digos perché come gli uomini di Carlos risultò tra gli ospiti di un albergo vicinissimo la stazione. L'Antiterrorismo dell'epoca - continua - fece una ricerca negli hotel della città nei giorni dell'attacco cercando chi avesse precedenti penali. Spuntò fuori lui e nel telex della questura lo si descrive come “esponente di estrema sinistra e simpatizzante Br”. Lui, a verbale, spiegò di essere stato a Bologna per turismo, in compagnia di una ragazza». Lui, Marra, ha sempre negato la sua appartenza alle Br, ammettendo solo di conoscere Franceschini. Ma proprio quest'ultimo l'ha più volte indicato sia come componente attivo delle Br che come «infiltrato» nell'organizzazione.

Altra curiosa coincidenza è che la «neoindagata» Frohlich, componente di Separat ed ex militante delle cellule rivoluzionarie - beccata nel giugno dell'82 a Fiumicino con detonatori e 3,5 chili di miccia alla pentrite, uno dei probabili ingredienti della bomba di Bologna - è la moglie di Sandro Padula, capocolonna romana delle Br dopo l'arresto di Mario Moretti, condannato all'ergastolo nel primo processo Moro, che per questo motivo ha spesso criticato le controindagini di Raisi e della stessa procura di Bologna sulla pista «palestinese».

Nella catena di coincidenze, un anello lega il gruppo Separat a un altro personaggio della lotta armata rivoluzionaria in Italia, come racconta una interpellanza del 2005 del parlamentare di An Enzo Fragalà (ucciso in circostanze mai chiarite): «Dai rapporti del Sismi sono emersi collegamenti tra brigatisti rossi ed esponenti del gruppo terroristico di Carlos; a Mohammed El Mansouri (libanese) venivano trovati in tasca, fra l'altro, un biglietto ferroviario internazionale rilasciato dalla stazione di Lubiana per la tratta Roma-Parigi; Mohammad El Mansouri era in contatto con le Farl, le Frazioni Armate Libanesi le quali erano a loro volta in contatto, secondo un memorandum del Sisde del 15 gennaio 1985, con Alessandro Girardi, uomo delle Brigate Rosse all'interno di Separat, considerato dal Sismi in un rapporto del 2 ottobre 1996 come uno dei collegamenti dell'organizzazione (terroristica comunista) di Carlos in Italia».

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