"Una lezione di democrazia fondata sulla libertà". La Meloni ricorda Matteotti

Alla Camera dei Deputati è stato ricordato l'esponente socialista ucciso dallo squadrismo fascista a cent'anni dal suo ultimo discorso in Parlamento. "Le sue parole ci ricordano il valore della libertà di parola", ricorda il presidente del Consiglio

"Una lezione di democrazia fondata sulla libertà". La Meloni ricorda Matteotti
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La Camera dei Deputati rende omaggio a Giacomo Matteotti nel giorno del centesimo anniversario dell'ultimo storico celebre discorso che il deputato socialista proclamò in Parlamento mentre denunciava le violenze, le illegalità e gli abusi commessi dai fascisti alle elezioni del 6 aprile di quell'anno per riuscire a fare vincere Benito Mussolini. Il 30 maggio 1924 segretario del Partito Socialista Unitario prese la parola a Montecitorio per contestare duramente quelle azioni squadriste e, una volta terminata la propria orazione, si rivolse al deputato Giovanni Cosattini, suo compagno di partito: "Io, il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me". Matteotti venne aggredito e fatto entrare a forza in un'automobile il 10 giugno 1924, quando venne assassinato. Il suo cadavere fu rivenuto il 16 agosto, sepolto nella macchia della Quartarella a Riano, all'interno della tenuta del principe Boncompagni.

Fontana: "Targa per Matteotti sul suo scranno"

Questa mattina la Camera ha ricordato la sua figura con l'introduzione del presidente dell'Aula di Montecitorio, Lorenzo Fontana, e la partecipazione del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Presenti, tra gli altri, anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il capo del governo, Giorgia Meloni, e il vicepresidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso. Nel pubblico, oltre gli 300 studenti. Nell'occasione è stato inoltre ristampato il libro dei suoi discorsi parlamentari. Sullo scranno da cui 100 anni fa pronunciò il suo ultimo discorso, è stata messa una targa dedicata a Giacomo Matteotti e, a perenne ricordo del suo sacrificio, questo scranno non sarà più occupato, come annunciato ufficialmente da Fontana. La terza carica dello Stato ricorda come il leader del Psu si fosse "distinto per la sua instancabile attività in Aula e nelle commissioni, soprattutto sui temi a lui più cari: la scuola, l'amministrazione, il bilancio dello Stato". Matteotti aveva a cuore in particolar modo la tutela delle classi più deboli "che voleva emancipare economicamente e culturalmente. Riteneva che questa emancipazione - aggiunge Fontana - dovesse svolgersi con i mezzi della lotta politica democratica, nella cornice dei princìpi di libertà e dello Stato di diritto".

Meloni: "Uomo libero ucciso dagli squadristi"

"Oggi siamo qui a commemorare un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee", introduce così il proprio discorso Giorgia Meloni. Onorare il suo ricordo è fondamentale per ricordarci ogni giorno a distanza di 100 anni da quel discorso "il valore della libertà di parola e di pensiero contro chi vorrebbe arrogarsi il diritto di stabilire cosa è consentito dire e pensare e cosa no". Il presidente del Consiglio aggiunge che la lezione di Matteotti "oggi più che mai, ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell'altro, sul confronto, sulla libertà, non sulla violenza, la sopraffazione, l'intolleranza e l'odio per l'avversario politico". Matteotti, il 30 maggio 1924, pronunciò nell'Aula della Camera il suo ultimo discorso "che gli sarebbe poi costato la vita" e con il quale difese "la libertà politica, incarnata nella rappresentanza parlamentare e in libere elezioni". Meloni, insieme a Mattarella, La Russa e Fontana, ha anche visitato la mostra allestita in Transatlantico proprio per celebrare il secolo trascorso da quel tragico assassinio.

Presenti anche la nipote e la nuora del socialista

Anche il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, ha invitato a far tesoro delle ultime parole pubbliche di Matteotti: "È stato martire e testimone autentico di libertà contrapposto alla violenza e alla negazione dei diritti propria del fascismo - ha affermato -. Ci ha consegnato la lezione senza tempo di come il sopruso non deve mai trovare nessuna forma di compromesso all'interno delle istituzioni". Nell'Aula della Camera sono presenti anche la nipote del deputato socialista, Laura Matteotti, e la nuora, Zahra Haider Mohamed. A margine della celebrazione sono stati premiati gli studenti vincitori del concorso "Matteotti per le scuole" dove hanno preso parte 200 elaborati per 70 scolaresche.

Al termine della cerimonia, l'attore Alessandro Preziosi ha letto un brano dell'ultimo discorso di Matteotti dallo scranno del deputato socialista: "Crediamo di rivendicare la dignità domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla giunta delle elezioni". Brano accolto dalla standing ovation dell'Aula.

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