«Licenza di caccia contro i politici scomodi, i politici che non la pensano come loro. Così può muoversi in Italia la gran parte dei magistrati. Liberamente e impunemente».
Durissimo e, secondo il suo stile, cristallino nella chiarezza delle sue argomentazioni il professor Edward Luttwak, ospite, ieri in Galleria a Milano, alla presentazione di Condannati preventivi - Le manette facili di uno Stato fuorilegge, un illuminante pamphlet-denuncia della collega Annalisa Chirico, edito da Rubbettino.
Professore tra i «condannati preventivi» metterebbe anche Silvio Berlusconi?
«Berlusconi fortunatamente non è mai stato messo in galera. Ma è un dato di fatto che, anche se fosse il peggior criminale della storia, questo non giustificherebbe la tale mole di accuse e di processi che una magistratura politicizzata ha costruito contro la sua persona solo con l'intento palese di toglierlo di mezzo dalla scena politica italiana e di distruggerlo come imprenditore».
E questo, secondo lei gli italiani lo hanno capito?
«Certo che l'hanno capito altrimenti non sarebbero tornati a premiarlo con il voto, anche se certi suoi atteggiamenti privati possono venire censurati dalla morale cattolica. Il voto a favore di Berlusconi non è stato solo un voto di fiducia nei suoi confronti, è stato un voto contro quei magistrati che fanno politica. Contro questo modo criminale e impunito di perseguitare un avversario politico»
Se pensa a questo tipo di magistrati chi le viene in mente?
«L'esempio più lampante è ovviamente Ingroia che dopo aver lasciato la magistratura per dedicarsi alla politica diciamo attiva e scoperta, adesso, dopo il fallimento, tornerà nelle aule dei tribunali con l'obbiettivo di continuare nel suo atteggiamento persecutorio. Guardate come si è accanito contro Calogero Mannino: per colpire la Dc gli ha inflitto 18 anni di tribolazioni giudiziarie. E poi vogliamo parlare del protagonismo di altri magistrati come Woodcock che, per conquistare titoli e prime pagine scelgono accuratamente gli obbiettivi da colpire?».
Anche se poi le accuse cadono una dopo l'altra...
«Certo e questo mi creda accade solo in Italia. Perché i magistrati possono agire indisturbati senza temere alcun provvedimento disciplinare nei loro confronti. Appunto hanno licenza di agire a piede libero e come cacciatori indipendenti per poter fare persecuzioni personali e politiche. In Italia i magistrati rossi fanno quello che in Francia fanno i falliti intellettuali della rive gauche che si comportano ancora da maoisti. Senza contare l'ostinazione nel vedere congiure».
Congiure politiche, professore?
«Diciamo che un'altra caratteristica dei magistrati italiani è inventarsi congiure e associazioni a delinquere varie e poi dare loro nomi di fantasia tipo P4,P5, eccetera.
In questo caso che tornaconto hanno certi magistrati?
«Continuano nella loro miope lotta contro il capitalismo. E tengono lontano dall'Italia gli investitori».
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