Zavoli terrorizzato con la roulette russa

Roma«Ti ammazziamo». Una minaccia secca, seguita da una serie di colpi a ripetizione al volto e alla testa inferti con violenza assurda. Poi la «roulette russa». Ieri il giornalista Sergio Zavoli, 89 anni, è stato ostaggio di un gruppo di belve. Quattro rapinatori lo hanno sorpreso nella sua villa a Monte Porzio Catone, paese alle porte di Roma, e lo hanno torturato per due ore fino a quando sono riusciti a farsi rivelare dove si trovava la cassaforte.
Un incubo senza fine per il senatore, che si è materializzato lunedì dopo le 20. Zavoli, presidente della commissione di Vigilanza Rai, si trovava solo in casa, perché la moglie e la figlia erano in viaggio. La villa dal parco grande e ben curato è vicina all'autostrada del Sole, ma isolata rispetto al centro del paese, da cui dista almeno due chilometri. Un dettaglio che i banditi devono aver calcolato prima di entrare in azione, sicuri che l'agguato difficilmente avrebbe avuto testimoni. Così si sono appostati e hanno atteso che i due domestici, entrambi cittadini dell'Est alle dipendenze del senatore, rientrassero in casa. Sapevano probabilmente che sarebbero passati dalla porta secondaria e si sono fatti avanti solo quando li hanno visti estrarre le chiavi di casa. I banditi, con il volto nascosto da un cappuccio, hanno spinto all'interno i domestici e li hanno immobilizzati. Quindi si sono scagliati contro Zavoli. Lo hanno minacciato di morte e, di fronte alla sua riluttanza a rivelare dove era la cassaforte, lo hanno colpito alla testa con il calcio di una pistola. E ancora colpi, anche al volto. Poi è stata la volta della «roulette russa». «Uno dei rapinatori mi ha puntato contro la pistola e l'ha “scarrellata” ovvero ha finto di caricarla e avere il colpo in canna per spararmi - racconta Zavoli -. Ho avuto tanta paura, anche se ben governata. Capivo che agivano sulla base di un repertorio per intimidire e impaurire le persone. Erano due italiani e due stranieri, probabilmente dell'Est. Quando hanno inscenato la roulette russa erano convinti che al terzo clic sarei svenuto o avrei detto chissà che cosa». «Ma ho capito che era un modo per spaventarmi e mi sono limitato a dire: la smetta con questo giochino, se la rimetta in tasca - prosegue il giornalista -. Così l'altro, un italiano, l'ha preso per un braccio e l'ha portato via. Non voglio aggiungere altro perché ho paura e mi aspetto rappresaglie». Quando i malviventi hanno trovato la cassaforte, l'hanno smurata. Poi hanno rinchiuso Zavoli e i domestici in un bagno e sono fuggiti probabilmente a bordo di un'auto, scomparendo con un bottino di circa 20mila euro in monili d'oro e orologi. Nella fuga hanno perso qualche oggetto prezioso.
L'allarme è scattato alle 22 quando la vittima e i collaboratori sono riusciti a liberarsi. Zavoli è stato accompagnato all'ospedale di Frascati dove ha passato la notte sotto controllo medico ed è tornato a casa ieri mattina con 20 giorni di prognosi per un profondo ematoma al volto. In giornata il senatore ha ricevuto telefonate di solidarietà dai principali rappresentanti del mondo politico, del giornalismo e delle istituzioni. «Sergio e io siamo amici - racconta il sindaco Luciano Gori -, lui vive qui da quarant'anni. Nel nostro piccolo comune si sono verificate altre rapine ma mai di tale efferatezza, scatenata probabilmente proprio dalla notorietà del personaggio».
Purtroppo le telecamere di sorveglianza all'interno della villa non hanno registrato l'aggressione e le fasi della rapina.

Sul caso indagano i carabinieri di Frascati, che l'altra sera hanno dato il via a una gigantesca caccia all'uomo in tutta la zona dei Castelli Romani, mentre gli uomini di via In Selci e dei Ris hanno effettuato i rilievi del caso nella speranza di trovare elementi utili a risalire agli autori di tanta brutale violenza.

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