Zingaretti ha le mani bucate Già buttati 28 milioni di euro con il trucco dell’urgenza

Gli italiani fanno i conti con la recessione, vsono tartassati dalle tasse e fa­ticano ad arrivare a fine mese, la Provincia di Roma spende in "spese per somma urgenza"

Zingaretti ha le mani bucate Già buttati 28 milioni di euro con il trucco dell’urgenza

Roma - Mentre gli italiani fanno i conti con la recessione, vengono tartassati dalle tasse e fa­ticano ad arrivare a fine mese, la Provincia di Roma spende e spande in «spese per somma urgenza». Tre parole che consentono alla giunta Zingaretti e in particolare all’assesso­rato ai La­vori Pubblici di Marco Vincenzi di affidare le opere necessarie e urgenti a ditte pri­vate di sua fiducia, saltando bandi e gare. So­cietà che spesso si ripetono, anzi quasi sem­pre, o che a volte hanno nomi diversi ma gli stessi titolari e altre volte membri della stessa famiglia.

Strano? Sicuramente bizzarro ma lo sono ancora di più le folli spese che Palazzo Valenti­ni elargisce a questi privati. Un esempio? Il 16 dicembre del 2009 la Provincia è arrivata a consegnare 195.230 euro per eliminare il peri­colo dovuto al dis­tacco dei vetri nei laborato­ri dell’Istituto Tec­nico Galilei.

Proba­bilmente erano ve­tri d’oro. Ma c’è di più: la stessa azien­da viene scelta ben tre volte nel 2009 per tre interventi differenti. Pochi, troppo pochi, se si considera che la giunta Zingaretti tra il 2008 e il 2011 ha affidato addirit­tura dieci commis­sioni a due azien­de che fanno capo a una stessa fami­glia. Incarichi che vanno dalla sistemazione di strade, compre­se quelle interessate dal fenomeno alluviona­le, all’eliminazione di distacchi di cornicioni nelle scuole per una spesa complessiva di 2.200.840 euro consegnati senza alcun ban­do.

Ci sono poi le opere per la potatura di alberi pericolanti, per l’eliminazione di rami spez­zati o essenze arboree. Naturalmente anche queste «urgentissime» al punto da seleziona­re per ben tre volte e in periodi differenti lo stesso vivaio, che ha guadagnato 357.726 eu­ro. Come fare per essere tra le fortunate? Diffi­cile saperlo, ma non sarebbe male entrare tra queste elette perché il procedimento è rapi­do: si viene scelti, si esegue il lavoro e presen­tando la fattura si ha subito il rimborso. Viene spontaneo chiedersi allora se tutti gli inter­venti fatti fare dalla giunta Zingaretti siano stati così fondamentali e urgenti da scavalca­re la procedura standard, che attraverso i ban­di di gara consente di selezionare la ditta mi­gliore, confrontando anche i prezzi e rispar­miando dove possibile.

Ma quante sono state le spese per somma urgenza? Nel 2008 circa 8.500.106 di cui sol­tanto 456.282 fatte dalla giunta Gasbarra. Il re­sto fanno capo all’attuale giunta, la stessa che nel 2009 ha sborsato 3.907.527 euro. La spesa è lievitata nel 2010 con 6.070.447 euro, per poi passare a 9.463.582 nel 2011 mentre al 7 mar­zo 2012 Palazzo Valentini ha già tirato fuori 1.147.597 euro. In totale, quindi, la giunta Zin­garetti con questo procedimento straordina­rio ha speso 28.695.960 euro.

Ma sarà davve­ro così urgente poi potare alberi, rimettere a posto recinzioni e rifare guard-rail bypassan­do quella trasparenza che si ha attraverso i bandi di concorso e le gare pubbliche? Do­vrebbe chiederselo la Corte dei Conti.

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