«Io, papà, la politica e la televisione»

La primogenita del premier e Veronica Lario alle «Invasioni Barbariche»: «Reality e “Buona domenica” diseducativi. Per fortuna in Mediaset c’è anche altro. E dei Pacs, penso che...»

da Milano

Dicono i detrattori che il papà comandi sei reti televisive, tre private e tre pubbliche, ma per il debutto in diretta Barbara Berlusconi sceglie la settima. Questione di opportunità: fosse comparsa in Mediaset, si sarebbe parlato di smaccato uso familiare del mezzo, fosse comparsa in Rai, ancora peggio. Meglio La7: piccola, di nicchia, ma al di sopra di ogni diceria. L'aveva già detto da tempo, la ventunenne terzogenita del Cavaliere, primogenita del matrimonio con Veronica Lario: se e quando comparirò in televisione, sarà su La7. Rispetto alla promessa, solo una variazione di programma: all'inizio aveva scelto Chiambretti, ma alla resa dei fatti opta per le Invasioni barbariche di Daria Bignardi in Sofri.
Per essere la prima, buona la prima. Peccato per l'intervistata che i temi del confronto siano fotocopiati da due interviste concesse l'anno scorso a Paolo Berizzi, de La Repubblica, e a Claudio Sabelli Fioretti, per il magazine del Corriere. Così, non emerge granché di nuovo. L'Italia ri-apprende che: Barbara è stabilmente e felicemente fidanzata con Giorgio; adora la sua famiglia; ha detto no al papà quando questi le ha chiesto di seguirlo in politica, preferendo restare nelle aziende di casa, accanto ai fratelli; è favorevole ai contratti di matrimonio tra omosessuali (i famosi Pacs); a 14 anni ha sconvolto i genitori facendosi il piercing alla lingua; a 18 anni ha debuttato in società a Parigi, partecipando al gran ballo della meglio gioventù internazionale; ha rinunciato a fare l'attrice, continuando però a coltivare la passione in versione dilettantesca, frequentando corsi di recitazione; non crede in Dio, ma non esclude un giorno di incontrare la fede; adora Vasco Rossi; sa cucinare e rifare i letti, come una qualsiasi ragazza italiana; per il momento, è concentrata sulla laurea in filosofia, che conta di centrare nel prossimo febbraio, in quell'università dove ha conosciuto Massimo Cacciari, subito dopo le famose dicerie sul flirt con la mamma prontamente buttato in burla dal papà.
Di veramente nuovo, di realmente inedito, in definitiva resta solo il post-elettorale. La Bignardi, tutta tesa a far capire quello di cui nessuno sente il bisogno, e cioè che lei non ha votato Berlusconi, tende le sue trappoline tendenziose a Barbara, ma lei tiene botta con serena tranquillità. Persino sulla famosa telefonata di buon lavoro a Prodi, non ha alcuna voglia di svergognare il padre. La Bignardi le fa notare che Bush, Confalonieri, persino suo fratello Piersilvio hanno telefonato: perché tuo padre no? E Barbara: «Mica devo dirglielo io. Lo farà quando se la sentirà».
In chiusura, il colpo di tacco. Senza il minimo problema, il suo personalissimo giudizio sulla televisione di famiglia: «Non farei mai vedere ai miei figli la Domenica di Costanzo e i reality. Li trovo diseducativi. Comunque è un'opinione personale. Per fortuna Mediaset offre tanti altri programmi, per cui ognuno può vedere quello che preferisce (lei, come detto nelle citate interviste, vede Le Iene, Mai Dire gol, Camera Café, ndr)». Sulla televisione, un'idea semplicissima: «Bisogna capire che si può anche spegnere.

Bisogna usarla, non farsi usare». La serata si chiude con un'incoraggiante sensazione: la televisione commerciale non sembra destinata a finire in cattive mani. Resta sempre il problema di quella pubblica, ma questa è tutta un'altra storia.

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