Teheran - Non si placa la tensione. Sette morti pesano ancora sulle coscienze dell'Iran. Il candidato moderato alle presidenziali, Mir Hossein Moussavi, si appella ai propri sostenitori affinché non scendano nuovamente in piazza. Ma è inutile. Alcune centinaia di manifestanti si sono radunati nel Nord di Teheran e stanno marciando verso la sede della televisione di Stato. I manifestanti non gridano slogan e innalzano cartelli su cui è scritto: "Silenzio, calma". In precedenza Moussavi aveva revocato una manifestazione in programma oggi pomeriggio sulla piazza Vali Asr, dove alla stessa ora i sostenitori del presidente Ahmadinejad avevano organizzato un raduno. Moussavi aveva spiegato che la decisione di annullare la manifestazione aveva il fine di "salvare vite umane". Intanto, la Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, è favorevole a un parziale riconteggio dei voti, se necessario.
Davanti alla tv di Stato Molte migliaia di sostenitori di Moussavi si sono radunate questo pomeriggio sul viale Vali Asr, davanti alla sede della tv di Stato, nel nord di Teheran. La folla innalza fotografie di Moussavi ma rimane in assoluto silenzio. Circa un chilometro più a nord, all’importante incrocio Park Way, si sono concentrati in forze reparti anti-sommossa della polizia.
Seguaci del presidente Come annunciato in mattinata, un'imponente folla di sostenitori del presidente in carica Ahamadinejad è scesa in piazza a Teheran. La tv Iranian, il canale 6 dello stato, sta trasmettendo in diretta il grande raduno di manifestanti con in mano la bandiera tricolore nazionale che occupano la grande piazza di Vali Asr al centro nord della capitale. La tv che trasmette non-stop la manifestazione, alterna immagini in diretta con la piazza con altre in vari punti della città mostrando gli effetti delle distruzioni e gli incendi di auto, cabine telefoniche e punti bancomat.
Moussavi: "State a casa" Moussavi, il candidato uscito sconfitto dalle elezioni presidenziali iraniane, ha chiesto ai suoi sostenitori di non partecipare alla marcia organizzata a suo sostegno: un suo portavoce ha invitato i manifestanti a "mettere in salvo la propria vita". Intanto il regime ha proibito alla stampa straniera di seguire lo svolgimento di manifestazioni "non autorizzate", con chiaro riferimento a quella prevista nel primo pomeriggio a sostegno del candidato riformista.Il consiglio dei Guardiani Il consiglio dei Guardiani della Costituzione si dice "pronto" a ricontare i voti delle elezioni presidenziali iraniane che hanno sancito la contestata vittoria di Ahmadinejad. Il consiglio ha deciso di esaminare i voti nelle circoscrizioni contestate, ha reso noto il portavoce Abbas Ali Kadkhodai, citato dalla Irna. "Non è impossibile" che il consiglio decida di cancellare il risultato delle presidenziali del 12 giugno, "qualora vi siano prove di irregolarità" ha detto ancora il portavoce. Il candidato riformista Moussavi aveva fatto appello ieri al consiglio chiedendo che le elezioni venissero annullate, ma si è detto "poco ottimista" sul verdetto. Il consiglio è il principale organismo di controllo e indirizzo politico. Ha 12 membri, sei teologi scelti dal leader superemo Khameni e sei giuristi nominati del parlamento. Metà del consiglio viene rinnovato ogni tre anni. Tra i compiti e le prerogative del consiglio, l’approvazione delle leggi votate dal parlamento con diritto di veto su quelle leggi che vengono giudicate non conformi con la legge islamica. Il consiglio approva (o respinge) anche le candidature per le elezioni amministrative, politiche e presidenziali.
La repressione Allo stesso tempo, squadre di miliziani islamici sono stati visti attaccare gruppi di giovani che si radunavano, o semplicemente passavano, su alcuni dei principali viali della città. Tra questi, Vali Asr, teatro degli scontri di sabato e domenica, lungo il quale la sera ristoranti e caffè sono ora chiusi. Il presidente del parlamento Ali Larijani ha oggi criticato il ministero dell’interno ritenendolo responsabile per alcuni attacchi avvenuti contro dormitori di studenti e contro abitanti di una cittadina a nord di Teheran.
Arrestati due riformisti Manette ai polsi. Sayyed Mohammad Ali Abtahi, presidente dell’istituto per il dialogo interreligioso, è uno dei maggiori collaboratori dell’ex presidente Khatami, di cui è stato vice nel governo. Si tratta di uno dei più convinti riformisti e tra le figure più invise ai conservatori. Alle presidenziali ha sostenuto la candidatura di Mehdi Karoubi. Fonti dell’opposizione affermano che anche un altro leader riformista, Saeed Hajjarian, è stato arrestato stamani.
Hajjarian è un alleato di Moussavi. Un funzionario delle forze dell’ordine ha dichiarato all’agenzia Fars che alcuni "anti-rivoluzionari" sono stati arrestati e trovati in possesso di materiale esplosivo e armi, senza fornire ulteriori dettagli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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