Sono stati siglati a Palazzo Chigi quattro accordi fra l'Italia e Turkmenistan, tre dei quali di carattere istituzionale ed uno commerciale con l'Eni. Le intese sono state firmate a margine di un incontro fra il premier Silvio Berlusconi e il presidente turkmeno Gurbanguly Berdimukhamedov. I primi tre accordi riguardano la protezione e promozione degli investimenti, la cooperazione nel settore dei beni culturali e la collaborazione tra le rispettive Camere di Commercio e sono stati siglati dai ministri responsabili (per l'Italia Giulio Tremonti e Sandro Bondi e il presidente dell'Unioncamere, Ferruccio Dardanello). La firma dell'accordo di cooperazione commerciale in campo energetico è stata posta dall'amministratore delegato del'Eni, Paolo Scaroni.
Eni, in collaborazione con l'Agenzia di Stato per gli idrocarburi e con le compagnie di Stato del Turkmenistan, "condurrà una serie di studi mirati a valorizzare il potenziale di petrolio e gas nel paese, mettendo a disposizione le proprie capacità in termini tecnologici, operativi e di sviluppo sostenibile. Eni, inoltre, si impegna a definire un intensivo piano di formazione per il personale locale". Questo lo scopo dell'accordo firmato oggi - spiega una nota dell'Eni - dall'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, il direttore della agenzia di Stato per gli Idrocarburi, Yagshygeldy Kakayev, alla presenza del Presidente della Repubblica del Turkmenistan, Gurbanguly Berdimukhamedov, e del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Eni - ricorda la nota - "é presente in Turkmenistan dal 2008, a seguito dell'acquisizione della compagnia inglese Burren Energy Plc. La produzione nel 2008 è stata di 12 mila barili/giorno. Con questo accordo Eni intende rafforzare ulteriormente la sua presenza nel paese".
Scaroni: ipotesi export gas "Siamo nelle migliori condizioni per collaborare" con il Turkmenistan "perché siamo la prima e unica grande compagnia petrolifera presente nel Paese", e con l'accordo "si apre allo studio un'ipotesi per un accordo di export di gas dal Turkmenistan verso occidente, ma non riguarderà né il gasdotto South Stream, né il Nabucco". Lo ha precisato ai giornalisti l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, commentando l'accordo tra il 'Cane a sei zampe' e l'agenzia turkmena degli idrocarburi. L'incontro con il presidente turkmeno Gurbanguly Berdimukhamedov "é durato circa un'ora, è andato molto bene", ha detto Scaroni, che ha spiegato come si sia parlato anche del tema del gasdotto trans-afhano.
"C'é il nostro interesse ma non è una cosa 'di domani' - ha detto Scaroni - spostiamo il progetto più avanti, quando la situazione in Afghanistan sarà più chiara; è comunque un progetto che sta in piedi se c'é l'idea di arrivare non solo in Pakistan ma fino in India".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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