L’Aero Club vola sulla rotta di Fabio Repetto

Vola, vola alto, Fabio Repetto, bravo pilota e apprezzato presidente dell’Aero Club di Genova, scomparso nel 2005 a 42 anni. Buona parte di questi anni, si può ben dire adesso, lui li ha passati in aria, ma con i piedi ben piantati a terra. Tanto che, in qualche modo - quello giusto - vola ancora, nel ricordo di quanti gli sono stati vicini, ma soprattutto nelle prospettive, nell’entusiasmo, nell’energia che ha trasmesso per la promozione dei valori della gente dell’aria. Gente particolare, questa cosiddetta «dell’aria», gente che vede le cose da un prospettiva in tutti i sensi più ampia (che non vuol dire distaccata, anzi). Gente dell’aria, dunque, che si è ritrovata ieri, in folta rappresentanza, alla scuola di volo dell’Aero Club. Per celebrare? No, neanche per sogno. Se mai per guardare avanti e, nel nome di Fabio, assegnare una specialissima borsa di studio a un giovane entusiasta e concreto, appassionato e deciso - le stesse qualità del Nostro, vero mamma Giuliana? -, un giovane, in sostanza, con la voglia matta (sensata!) di salire a bordo, impugnare la cloche e far volare la mente e soprattutto il cuore. L’hanno trovato, il ragazzo da premiare, anche se fra mille difficoltà per via di quella cinquantina di candidati che hanno partecipato al bando di gara e avevano le caratteristiche adatte.
Alla fine delle selezioni della commissione esaminatrice coordinata da Piero Fonda, si è distinto più degli altri Matteo Coppola, 23 anni, milanese, marinaio in servizio alla Capitaneria di porto di Genova: diventerà pilota d’aereo alla scuola dell’Aero Club. Riconoscimenti sono andati anche al secondo e terzo classificato, Matteo Agresta e Tommaso Falchi dell'Itala. «Sono appassionato di volo fin da bambino, restavo a lungo a Linate a guardare gli aerei in decollo e in atterraggio» ha chiarito subito Matteo, davanti al parterre di autorità, il prefetto Giuseppe Romano (anch’egli pilota), il questore Salvatore Presenti, il procuratore generale Luciano Di Noto, l’architetto Bruno Gabrielli, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Rosario Prestigiacomo, l’attuale presidente del Club Giancarlo Pisano. E soprattutto davanti a lei, Giuliana, la mamma di Fabio, che ha voluto offrire la borsa di studio con lo stesso spirito con cui il figlio si è sempre adoperato per avviare i giovani al volo e poi seguirli, assisterli, incitarli, temprarli a quella che considerava una disciplina prima ancora che un’attività sportiva.

«Tutto questo - ha ricordato ieri Dino Frambati, pilota e amico di Fabio, al momento di intitolargli l’aula didattica della scuola di pilotaggio - mentre sotto la sua presidenza l’Aero Club, uno dei pochi nel Paese ad avere ottenuto la certificazione europea per la preparazione di piloti professionisti, riusciva anche a organizzare manifestazioni internazionali come Volagenova 2004».
Ecco perché vola, e vola ancora alto Fabio. Che adesso è fra le nuvole, ma sempre qui con noi.

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