L’ambulanza si apre, il paziente cade e muore

BariDue neonati morti nel giro di una settimana nell’ospedale di Foggia; un uomo di 80 anni che perde la vita cadendo da un’ambulanza partita con lo sportello aperto dinanzi al pronto soccorso del Policlinico di Bari: dolore e sconcerto per le ultime tragedie consumate in Puglia, destini drammatici che si incrociano in una regione in cui ormai si allungano pesanti ombre su una sanità già devastata da una raffica di scandali e una valanga di debiti.
Gli ultimi due casi sono all’esame della magistratura. La procura di Foggia ha aperto un’inchiesta sulla morte dei neonati. È accaduto negli Ospedali Riuniti. La piccola Giorgia è venuta alla luce il 16 dicembre con un parto cesareo programmato e il padre, Mario Mavilia, spiega che è stata trasferita in terapia intensiva neonatale perché accusava un problema respiratorio definito «polmone umido». Il quadro clinico non sembrava grave, ma la situazione è peggiorata nel giro di due giorni e per la bimba non c’è stato niente da fare. Nella culla accanto a quella di Giorgia c’era Samuele Pio, anche lui nato prematuramente a sette mesi e mezzo con un parto cesareo. «Al momento della nascita pesava solo un chilo e ottocento grammi, ma i medici ci hanno detto che le sue condizioni erano buone», spiega il padre, Giuseppe Volpe. «Mio figlio stava bene, era rosso rosso», aggiunge. Ma il 23 dicembre il bimbo ha avuto una crisi di bradicardia, e gli è stato somministrato un doppio antibiotico. E la mattina del giorno seguente, una radiografia, gli ha riscontrato un foro nell’intestino. L’intervento chirurgico è stato inutile: il piccolo è morto la sera della vigilia di Natale. I genitori sono riusciti a farlo battezzare chiamando un sacerdote dal paese d’origine, Castelluccio dei Sauri, ma non hanno fatto in tempo a prenderlo in braccio. «Non abbiamo avuto questa fortuna, abbiamo potuto solo dargli qualche carezza attraverso l’incubatrice», dice il padre con la voce piegata dalla commozione. E aggiunge: «Ora vogliamo giustizia».
Le famiglie hanno presentato denuncia. L’inchiesta, diretta dai pm Vincenzo Maria Bafundi e Dominga Petrilli, è alle battute iniziali. Ma la Procura di Foggia ha già iscritto trenta persone nel registro degli indagati: sono coinvolti nelle indagini medici, infermieri e altro personale di cinque reparti. Il sospetto che sembra affiorare con insistenza in queste ore è che la morte dei bambini sia stata provocata da setticemia: i piccoli avrebbero contratto l’infezione nello stesso reparto. La magistratura ha disposto l’autopsia, che è già stata effettuata. «Nell’autorizzazione alla sepoltura di mio figlio – precisa Volpe – viene indicata come causa della morte lo choc settico». Intanto, l’ospedale ha avviato un’inchiesta e replica: «Casi distinti, patologie diverse».
Un’altra inchiesta è stata aperta a Bari per fare luce sulla tragica fine di un uomo di 80 anni. L’unica cosa certa è che l’anziano il 3 dicembre è stato accompagnato al Policlinico, secondo ospedale più grande del Sud Italia. Un’ambulanza lo ha caricato per portarlo alla clinica di radiologia per accertamenti, ma l’anziano è caduto fuori dal mezzo perché – è questa l’ipotesi più accreditata dalla polizia – sarebbe ripartito con lo sportello aperto. L’ottantenne è finito a terra, ha sbattuto la testa, è stato riportato subito al pronto soccorso dove i medici gli hanno diagnosticato un trauma cranico. Le sue condizioni non sono apparse critiche, l’uomo era cosciente e parlava, ma è stato comunque disposto il ricovero. Dopo qualche giorno però il quadro clinico si è aggravato e si è reso necessario un intervento chirurgico: l’uomo è morto il 22 dicembre e il figlio ha deciso di denunciare. A bordo dell’ambulanza c’erano il conducente e un’ausiliaria. Entrambi respingono le accuse e hanno raccontato che l’ottantenne sarebbe caduto scendendo dal mezzo senza sedersi sulla sedia a rotelle, versione confermata dalla direzione del Policlinico. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore del Tribunale di Bari Ciro Angelillis.

Gli agenti hanno acquisito la cartella clinica. Ma la svolta potrebbe arrivare dal racconto di alcuni testimoni. E ieri, sempre a Bari, un’altra ambulanza è finita contro un palo. Stavolta, per fortuna, a bordo non c’erano malati.

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