L’assessore Tajani sta coi clandestini I poliziotti no: «Sono truffatori»

Nervi un po’ tesi tra poliziotti e amministrazione comunale. L’osservatorio nazionale uffici immigrazione della segreteria regionale Lombardia del sindacato Ugl Polizia di Stato contesta le recentissime dichiarazione dell’assessore comunale al Lavoro Cristina Tajani. L’assessore, commentando l’atto dimostrativo di due clandestini che mercoledì si erano sospesi nel vuoto in piazzale Selinunte per protestare di essere stati esclusi dall’emersione del lavotro irregolari dalla sanatoria colf-badanti, aveva dichiarato infatti che le motivazioni che li hanno portati a questa estrema protesta erano giuste.
«Prima di parlare di una problematica così vasta e complessa si dovrebbe, quantomeno, capire di cosa si parla altrimenti si rischia di diffondere all’opinione pubblica dei concetti errati - dichiara piccato Emanuele Brignoli, segretario regionale Ugl -. Purtroppo in molti non sanno che tante, troppe persone, pagando una documentazione che attestava un’attività lavorativa in realtà inesistente e commettendo quindi un reato, vengono presentate all’opinione pubblica come "truffati". In realtà, come accade con i clandestini che hanno protestato in piazzale Selinunte, sono loro che hanno tentato di truffare lo stato italiano in concorso anche con falsi datori di lavoro italiani e stranieri».


«Non si devono assolutamente negare i diritti di chi effettivamente ha i requisiti per ottenere un permesso di soggiorno - conclude Brignoli -, ma uno stato che si fa rispettare non deve in nessun modo cedere ai ricatti di chi pretende regolarizzazioni "a pioggia" senza aver pensato minimamente al rispetto delle regole, presupposto essenziale per una vera integrazione sociale».

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