L’Italia si accorcia: Milano-Roma in due ore

RomaEccolo, l’anfiteatro Tod’s: il Colosseo rimesso a nuovo (si fa per dire) dal re delle scarpe Diego Della Valle. Lui spenderà 25 milioni e potrà utilizzare in esclusiva il logo del monumento più visitato d’Italia - cinque milioni di turisti all’anno, a dibattersi oggi come oggi tra degrado, disinformazione e disservizi - anche se ha promesso di non abusarne. «Non ci sarà nessun ritorno economico o pubblicitario», garantisce il mecenate del Duemila. Magari non andrà proprio così: un po’ di ritorno d’immagine è messo in conto, non fosse altro per i tanti articoli che in tutto il mondo si vanno compilando per questo soccorso privato a un bene pubblico. Ma che c’è di male? L’importante è che il biglietto da visita della capitale (e dell’Italia) sia meno sgualcito di adesso.
Il restauro del Colosseo è stato presentato ieri sera nel corso di una conferenza stampa in loco alla presenza di Della Valle, del ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan e del sindaco di Roma Gianni Alemanno, che qualche rospo in verità ha dovuto ingoiarlo per questa storia, ma ha deciso di recitare saggiamente la parte del realista a oltranza. E che adesso parla di un’«operazione straordinaria in un Paese in cui c’è tanta voglia di non fare» e di «giornata dell’orgoglio italiano». Galan plaude a un «atto di mecenatismo della società civile che dimostra una sensibilità crescente nei confronti del patrimonio culturale» a cui «non possiamo rispondere con l’indifferenza, questi interventi chiedono una fiscalità di vantaggio». Ma il vero protagonista della serata, nel tramonto del Colosseo, è lui, l’imprenditore marchigiano che sa di averla fatta grossa ma tende a minimizzare, anche se spera di essere preso ad esempio: «Uniamoci in un “Progetto Italia” e parliamo del restauro di Pompei, del sostegno a Venezia e di progetti di recupero, per esempio, a Firenze: facciamo vedere al mondo che qualcosa comincia a funzionare in Italia».


Il restauro, che potrebbe partire già da settembre, dopo che saranno espletati i primi appalti a partire da fine luglio, prevede sei tappe: la sostituzione dell’attuale sistema di chiusura dei fornici con 84 nuove cancellate; il restauro del prospetto settentrionale e meridionale, degli ambulacri e degli ipogei; la messa a norma e l’implementazione degli impianti e la realizzazione di un nuovo centro servizi di circa 1600 mq, uno spazio circolare di 30 metri di diametro che ospiterà l’accoglienza, la biglietteria e il bookshop. Un’altra area sarà destinata a bar-caffetteria.

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