L’ultima di Cassano è l’autosostituzione

Quando si dice «uno fuori dal coro». Antonio Cassano da Bari Vecchia lo è sempre stato e mai cambierà pelle, basta ricordare come ha ripudiato Capello e Totti. È il ribelle per eccellenza del calcio, figura orgogliosa e patetica allo stesso tempo, in lite continua con il mondo che gli gira attorno. Eppure è all’ultima spiaggia dopo aver mancato l’appuntamento con la gloria anche a Madrid: o torna al livello degli anni migliori o rischia di chiudere la carriera in modo umiliante. La Sampdoria gli ha fornito l’ennesima chance. Ma lui pare fregarsene. Che abbia guadagnato troppo o non si renda conto della fortuna capitatagli addosso?
Nel giorno del suo rientro a tempo pieno a Catania, Cassano si è reso protagonista di una autosostituzione che ha lasciato di sasso i compagni di squadra, l’allenatore Mazzarri, il presidente Garrone. Al 38’ del primo tempo, dopo essere stato colpito leggermente da Edusei ad una caviglia, un tocco da niente, si è fermato e ha chiesto al ghanese di calciare il pallone a lato perché si era infortunato. Poi ha preso la via dello spogliatoio senza neppure rivolgere due parole al tecnico. Si è avuta l’impressione di una contestazione all’arbitro che non l’aveva protetto abbastanza, specie a inizio partita, in occasione d’una entrata violenta di Terlizzi. Invece a Montella, che l'aveva rincorso per farlo restare in campo, ha replicato: «Cosa credi, che sia pazzo? Vado via perché mi sono fatto male, un’altra volta». E giù una parolaccia. Vero, falso? In quei momenti nessuno s’è accorto del malanno. A cominciare dal clan blucerchiato. Mazzarri ha allargato le braccia, Garrone s’è tolto il sigaro di bocca, Montella ha fatto una faccia che era un programma. Per regolamento l’arbitro avrebbe dovuto ammonirlo perché un giocatore, a meno di un incidente acclarato, e questo non lo era, non può lasciare definitivamente il campo senza il suo permesso. Ma questo è il problema di minore rilevanza.
Alla Samp si domandano quale sia la vera faccia di Cassano, Mazzarri si era subito posto l’interrogativo il giorno che il dg Marotta lo aveva informato del suo probabile arrivo. In chiave economica un affare perché la Samp ha sborsato 1,2 milioni al Real che continuerà a pagare lo stipendio del giocatore, pari a 4,5 milioni, fino alla fine della stagione. A quel punto la Samp deciderà se acquistarlo alla cifra fissata di 5,5 milioni. Ipotesi improbabile. Garrone non ha alcuna intenzione di rischiare una cifra simile per un presunto campione che non vuole assolutamente coniugare il suo folle egocentrismo con le esigenze di un gruppo.

Che poi Cassano sia un ragazzo simpatico, capace fra l’altro di imitazioni spassose, risponde al vero. Ma un campione è fatto di altra pasta. L’unico “ribelle” che vive nell’immaginario resta James Dean. E non giocava a calcio.

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